La Ginnastica Artistica saluta Mosca

Si sono chiusi ieri i Campionati Europei di Ginnastica Artistica femminile e maschile dove la nostra nazionale ha partecipato insieme a paesi più forti di questo sport. La settimana è stata piena di impegni e appuntamenti, di prove da affrontare, a partire dalle qualifiche dove la nostra Vanessa Ferrari è rimasta fuori perché non è riuscita a rientrate tra le prime otto ginnaste che accedevano alla gara.

Il problema, attrezzi a parte, è stato principalmente il piede e il dolore che, provocato a Jesolo, non è guarito in tempo come tutti si aspettavano, lei e ct. Casella per primi. Nonostante questo, i risultati italiani si sono visti anche questa volta e, allo stesso tempo, non sono mancati i dispiaceri. Nel concorso generale individuale maschile i ragazzi in gara si sono classificati in tredicesima e diciassettesima posizione, rispettivamente Ludovico Edalli, il piccolo del gruppo che ha fatto una gara comunque buona, e Paolo Principi. Nel concorso generale femminile, invece, le nostre ragazze, Giorgia Campana e Elisa “mini” Meneghini, hanno chiuso la gara in undicesima e settima posizione. Le due ragazze si sono fatte valere e hanno dimostrato di esserci e di stare in forma. Buoni gli esercizi di entrambe, piccoli errori alla trave per Giorgia, che l’hanno penalizzata e fatta scendere in classifica, ma niente di negativo da dire. La piccola Elisa si è trovata per la prima volta in campo Europeo come Senior (l’anno scorso aveva partecipato da juniores, categoria che quest’anno non c’è stata), ma lei stessa ha detto che le emozioni e i brividi non hanno niente a che vedere e che è contenta dei suoi risultati. Risultati che sono arrivati anche nella giornata di ieri con la gara di specialità alla trave, dove ha gareggiato con Carlotta Ferlito. Qui a penalizzarla è stata una caduta proprio prima dell’uscita finale che l’ha vista in classifica in settimana posizione con un punteggio totale di 13.133, mentre la sua compagna ha chiuso l’esercizio con un punteggio di 14.066 in quarta posizione.

Carlotta ha poi gareggiato anche nella finale di specialità del corpo libero. Elegante, precisa, espressiva, sorridente, forte e brava. Sei aggettivi per descrivere un esercizio che è stato quasi perfetto. Quasi, perché anche qui ha raggiunto un quinto posto, migliorando il punteggio di qualifica, e salendo a un 14.216. C’è da dire che, in entrambi i casi, le ragazze azzurre si sono trovate contro ginnaste di alto livello quali la Iordache, la Bulimar, la Mustafina, la Grishina, la Afanaseva, che hanno dominato le classifiche di specialità e dell’all around e che hanno regalato, come sempre, tante emozioni e un grande spettacolo.”E’ necessario che Carlotta si convinca che per competere a certi livelli occorre inserire qualche difficoltà in più. Non bastano i collegamenti – aggiunge Enrico Casella – bisogna stupire le giurie e il pubblico con elementi spettacolari, come fanno le rumene. Il podio della trave, infatti, non fa una grinza. […] Insomma, Mosca ci dà lo spunto per lavorare e migliorarci ancora. Ripeto, negli esercizi siamo molto apprezzati, gli addetti ai lavori degli altri Paesi si complimentano con noi per le coreografie e per l’eleganza delle nostre ragazze. Noi vogliamo vincere e le ginnaste per prime non devono accontentarsi, trovando dentro di loro la volontà di spingersi oltre” (intervista a cura della FGI). Anche la classifica delle parallele asimmetriche riflette allo stesso modo questo pensiero. Però, anche lei, chiude la gara in quinta posizione. Europeo che si è meritata, nonostante le polemiche, e che le è servito per continuare a credere in se stessa e per migliorarsi ogni giorno di più.

Le medaglie arrivano nel campo maschile. Bronzo per Matteo Morandi a pari merito con agli anelli con il francese Danny Pinheiro-Rodrigues con un punteggio di 15.433. Bronzo al corpo libero per Andrea Cingolani con un punteggio di 14.900. Per Matteo è una continua soddisfazione. Per Andrea è un’emozione nuova.
“Sono davvero contento, come potrei non esserlo? Questo è il mio secondo Europeo individuale, dopo quello di Berlino, e sono già sul podio. Un’altra gioia dopo lo scudetto vinto con la Virtus Pasqualetti ad inizio aprile. Io sono salito in pedana per fare il mio. Mentre mi scaldavo ho visto che gli altri, prima di me, commettevano un errore dopo l’altro. Mi sono detto, meglio non guardare, meglio non pensarci. Dopo il mio esercizio a Busnari ripetevo che mi bastava il 4° posto, poi Fahrig è caduto e ci siamo abbracciati. Alberto mi è stato sempre vicino, fin dal Grand Prix del 2008” (intervista a cura della FGI).
E proprio Alberto Busnari è il dispiacere più grande che chiude questi Europei in casa russa. Di nuovo un quarto posto, dopo Londra 2012. Quasi stesse dinamiche, quasi stessi avversari, quasi stesse impressioni. Come ci aveva già raccontato, la sua carriera da ginnasta sta per arrivare al termine, e di certo una medaglia per chiudere in bellezza e per riscattarsi è quello che ci vuole. Ma il cavallo con maniglie rimane, nonostante tutto, il suo attrezzo e saprà sicuramente trovare il giusto modo di porre fine con il sorriso sul volto che non nega mai a nessuno.

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