Onore alla Lady di Ferro

Londra – Sono trascorsi nove giorni dalla sua scomparsa. Nel Paese non si parla d’altro. Nonostante non ci sia più, la Lady di Ferro continua a travolgere la Gran Bretagna, nel bene e nel male. È successo lunedì scorso, di mattina. Mrs. Thatcher è stata colpita da un ictus all’età di ottantasette anni mentre si trovava nella sua suite all’Hotel Ritz.

Unica donna ad aver ricoperto la carica di Primo Ministro della Gran Bretagna, Margaret Thatcher ha guidato il suo Paese per undici anni, dal 1979 al 1990. Leader del partito conservatore inglese, la Baronessa di Kesteven ha unito conservatorismo e liberismo dando vita al cosiddetto thatcherismo. Mercoledì 17 aprile tutto il Paese si riunisce in suo onore. Nonostante si rispetti la sua volontà di rinuncia ai funerali di Stato, <<Downing Street ha sottolineato che formalmente avranno la stessa rilevanza attribuita alla Regina Madre e a Lady Diana>>.

Tutto è come programmato dalla stessa Iron Lady, determinata ed esigente anche da lassù. Le esequie iniziano martedì sera quando circa centocinquanta invitati tra familiari, deputati e pari si riuniscono a Westminster per la funzione, dignitosamente personale. Il leader conservatore Iain Duncan Smith dice: <<È stato molto commovente, breve ma commovente, molto malinconico>>. È mercoledì, sono le 8 in punto e le bandiere spiccano verso il cielo. Alle 9 e 45 il suono delle campane di Great Clock di Westminster affiancano una folla di persone che attendono da ore, qualcuno persino dalla sera precedente. Il Primo Ministro David Cameron – poche ore prima intervistato da una radio locale, per la quale afferma <<In questo momento siamo tutti thatcheriani>>, legge i passi della Bibbia scelti dalla stessa Margaret dando via ai funerali con gli onori militari. È presente anche la Regina – per la prima volta al funerale di un ex primo ministro dopo quello di Winston Churchill nel 1965 – che mostra emozione e rispetto, nonostante il generoso sacrificio.

Saint Paul Cathedral è maestosa e solenne come non mai e i duemila invitati fanno da cornice a un quadro imponentemente storico. Tra gli ospiti, il presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso, gli ex primi ministri Tony Blair e Gordon Brown, l’ex segretario di Stato americano Hillary Clinton, il leader laburista Ed Miliband e il governo ombra, circondati da più di settecento militari. L’attenzione cade sui parenti che con dignità onorano Margaret, inevitabilmente storditi dall’evento e dalla folla che li circonda. L’addio alla Lady di Ferro è uno spettacolo, tristemente affascinante. È sufficiente un momento per tornare indietro, precisamente negli anni Ottanta quando, nonostante il declino economico e il terrorismo, la Thatcher piega la resistenza dei minatori e ‘mette in castigo’ gli hooligans. Ecco, è un ricordo luminoso e nitido che, affiancato dalla sua immagine in lacrime nel momento in cui ‘abbandona i riflettori’, racconta chi fosse veramente lei, the Iron Lady. <<Essere potenti è come essere una donna. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei>>.

di Silvia Vetere

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