È stato arrestato il 21enne che lo scorso mercoledì ha ucciso 9 afroamericani in una chiesa di Chalerston, nella Carolina del Sud.
Si chiama Dylann Roff e, come da lui confessato, il suo obiettivo era quello di scatenare una guerra razziale. Mentre sparava alle vittime urlava «io lo devo fare, voi violentate le nostre donne e dovete sparire». La chiesa in questione è una delle chiese più antiche della comunità afroamericana del Sud degli Stati Uniti e, in passato, punto d’arrivo degli schiavi provenienti dall’Africa.

È stato ritrovato dopo 12 ore a circa 400 km dal luogo della strage. Oggi si trova in isolamento nel Charleston County Detention Center.
A suo carico ha nove capi di imputazione per omicidio, oltre al possesso di arma da fuoco. L’udienza è fissata per le due del pomeriggio dell’orario Usa, che corrispondono alle 20:00 italiane.
Dylann non ha opposto resistenza al momento dell’arresto e, in seguito, ha ammesso di aver pensato per un attimo di rinunciare alla propria missione poco prima della tragedia in quanto “tutti erano così carini con lui”.

«Un evento scioccante che ci ricorda come abbiamo ancora molta strada e molto lavoro da fare» ha commentato il presidente degli USA, Barack Obama.
Più dure le parole di Charles Cotton, leader della lobby delle armi “Nra”: «Otto persone sarebbero ancora vive se avesse permesso di portare le pistole in chiesa. Innocenti sono morti a causa della sua posizione su una questione politica».
Si è trattato di un vero e porprio crimine d’odio, così come affermato anche dal capo della polizia della stessa Charleston.