Cinema: Noi Non Siamo Come James Bond
Dopo il Premio Speciale della Giuria all’ultimo festival di Torino, Noi non siamo come James Bond è stato presentato lo scorso venerdì al Nuovo Cinema Aquila e uscirà nelle sale italiane attraverso delle proiezioni evento. Alla serata d’esordio ha partecipato il regista Paolo Sorrentino che ha elogiato questo piccolo film per l’ironia e l’originalità.
Noi non siamo come James Bond è un’opera ibrida, a due facce e quattro mani. I protagonisti di questo docu-film a metà tra la realtà e la finzione sono anche i registi. Il progetto è iniziato nel lontano 1985 ed è nato dall’idea di due amici di vecchia data, il documentarista Mario Balsamo e l’editore Guido Gabrielli, che ripercorrono con leggerezza e spontaneità le tappe della loro amicizia: i viaggi, la passione per il cinema, la malattia, che li ha uniti anche nei momenti più difficili della loro vita. Il tumore fa parte del film, i protagonisti si chiedono “Ma perché ci siamo ammalati?” e cercano di capire come siano cambiati e come è cambiato anche il loro rapporto. Lo spettatore viene coinvolto emotivamente nel percorso di Mario e Guido, vive alcuni momenti della vita reale dei protagonisti, niente però viene strumentalizzato, bensì raccontato con un occhio timido e trattato con un’intima autoironia, certamente la forza sia del film che della coppia.
Perché James Bond? Perchè lo scopo dei due è quello di incontrare Sir Sean Connery, il loro mito, il vero 007, e chiedergli quale sia la ricetta dell’immortalità. Guido e Mario intraprendono il loro bizzarro road movie, in smoking, a bordo di una vecchia mini. Tra passato e presente attraversano le tappe geografiche e quelle dei ricordi, i luoghi che hanno segnato la loro amicizia: da Roma a Milano, le attuali città di entrambi, alla spiaggia di Sabaudia, la natura di Borgotaro, incontrando amici, familiari e perfino la Bond Girl Daniela Bianchi che cerca di aiutarli nella ricerca di James Bond. L’incontro con l’affascinante Tatiana Romanova di Dalla Russia con amore serve a ricondurre la trama nella finzione; ma il cinema e la realtà si intersecano e non è necessario separarli, perché il bello di questo film sta proprio in questo, nell’insolito ballo in una balera, nella tenerezza del finale, nella telefonata con Sean Connery che dice, “mi dispiace, ma non è il momento giusto”. Guido e Mario con questa frase non possono solo chiudere il loro film, ma altre parentesi della loro vita.
Non non siamo come James Bond pur avendo usufruito della collaborazione di Rai Cinema, è una produzione indipendente. Il film è Distribuito da Hasenso in collaborazione con Lo Scrittoio.