Fuoco amico su Renzi, il Pd si spacca

Continua la bagarre dentro casa Pd e la caccia al nome per la Presidneza della Repubblica non fa che acuire le divergenze. Il Sindaco di Firenze ne ha una per tutti e Angela Finocchiaro lo definisce «miserabile».

Lo scontro delle primarie del centrosinistra non ha ancora visto scritta la parola fine, tanto che sembra che Bersani abbia “non vinto” anche quelle, oltre che le politiche. Due mesi senza riuscire a governare renderebbero irritabile chiunque e Matteo Renzi non si è lasciato sfuggire l’occasione di mettere il dito nella piaga sollecitando a far presto perché il paese non può più aspettare. Tanto è bastato a far saltare la mosca al naso a Bersani, che ha definito il giovane sindaco di Firenze «arrogante, indecente, qualunquista». Insomma, accantonate pacche sulla spalla e simpatici sorrisi, ci si dichiara guerra dentro casa.

La spaccatura nel partito, già frammentato, si fa sempre più chiara. I giochi non sono fatti, siamo ancora senza un premier e per quanto riguarda le nomine al Colle Renzi vuole far sentire la sua voce. E parla forte e chiaro. In un’intervista al Tg5 ha fatto a pezzi senza mezzi termini Franco Marini e Angela Finocchiaro, nomi a suo avviso impresentabili per la Presidenza della Repubblica. Sul primo ha detto che essendo stato bocciato in Abruzzo e dunque non entrato al Senato non deve essere ripescato grazie a qualche giochino della politica; sulla seconda ha ricordato la vicenda della spesa fatta all’Ikea con scorta al seguito, e dunque l’ha bollata come impresentabile aggiungendo che c’è bisogno invece di un nome che dia messaggi anti-casta. Parole durissime che, come prevedibile, hanno scatenato indignate reazioni.

La Finocchiaro ribatte dura dalla sua pagina Facebook: «Trovo che l’attacco di cui mi ha gratificato Matteo Renzi sia davvero miserabile, per i toni e per i contenuti. E trovo inaccettabile e ignobile che venga da un esponente del mio stesso partito. Sono dell’opinione che chi si comporta in questo modo potrà anche vincere le elezioni, ma non ha qualità umane indispensabili per essere un vero dirigente politico e un uomo di Stato». Anche Marini si è risentito per le «parole tanto gravi e offensive». Una lite familiare in piena regola, fatta di gesti e fallimenti da rinfacciarsi, con il giovane Renzi che sembra voler abbassare i toni ma riporta tutta la querelle corredata di link su Twitter. Bersani teme che Renzi possa premere per il ritorno alle elezioni subito e fargli le scarpe definitivamente, così le stoccate non restano in punta di fioretto ma affondano con più vigore. Proprio quando invece la situazione, già oltremodo caotica in Parlamento, chiede coesione quantomeno per le ormai vicinissime votazioni per il Quirinale.

di Francesca De Leonardis

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *