La poesia in televisione. Grazie a “Poetry Clip”
“Poetry Clip. La poesia si guarda, ascolta e legge” è il primo programma dedicato interamente alla poesia. La poesia è un’arte, quindi a che ora va in onda? «Dopo i logaritmi ci siete voi», ironizza Fiorello, uno dei protagonisti della prima puntata.
È infatti all’una di notte che Rai Tre manda in onda questa piccola grande trasmissione, dove in soli quattro minuti si concentrano le poetiche di alcuni dei più famosi poeti italiani contemporanei.
«La poesia è un gioco da tavolo, come gli scacchi, stessa difficoltà, stesse regole matematiche. Ma non è un gioco elitario. E’ solo questione di educazione e abitudine. In Russia gli scacchisti sono milioni», con queste parole il poeta Valerio Magrelli descrive un’arte sempre più sconosciuta al grande pubblico. Proprio perché ignorata e proprio perché fatta di suono e ritmo, Sandro Vanadia, regista e autore di “Poetry Clip” insieme a Vanni Pierini, ha deciso di fondere la poesia con i videoclip di note canzoni, ormai entrati nell’immaginario collettivo. Così nella prima puntata, andata in onda l’11 aprile, si è potuto ammirare Magrelli seduto su una trave sospesa mentre recitava i suoi versi in stile Jovanotti in “Serenata rap” e Corrado Calabrò che dichiarava la difficoltà di comunicare nel mondo di oggi mentre degli avatar, alla maniera di “Second life”, dominavano lo schermo. Le ricostruzioni dei famosi videoclip trascinano così nella sfera del conosciuto le parole di questi poeti pluripremiati, rendendo la poesia un po’ più “trendy”. Oltre a Magrelli e a Calabrò nella puntata partecipano anche Maurizio Cucchi, Valentino Zeichen, Vanni Pierini e Silvia Bre. Sei poeti, sei visioni sul mondo, dal rapporto legalità-uomo all’indifferenza sulle abitudini della società di massa. «Siamo spiacenti di annunciare al mondo che lo Spirito è sceso molto in fondo nella scala dei sogni e dei bisogni. Si sussurra che spacci sotto i ponti della dialettica, e che qualche chiatta lo rimorchi al mattino sulla riva opposta ai desideri, quella all’ombra del lavoro, dell’oro, del furore», recita Vanni Pierini mentre il suo volto si trasforma in quello di un altro e il suono dei telefonini disturba quello delle sue parole.
La progressione di queste pillole di poesie subisce delle interferenze, in cui personaggi più noti al pubblico televisivo esprimono il proprio giudizio sulla poesia e sul suo ruolo nella società. «L’interpretazione della poesia è tutto ciò che non può essere interpretato», dice Max Gazzè. «Viviamo in un mondo abbastanza di merda. Quindi l’idea di crearne un altro, un po’ più fantasioso, un po’ più ritmico, un po’ più musicale, un po’ più organizzato intellettualmente, secondo me è una necessità forte oggi», spiega il professore e filosofo Sebastiano Maffettone. In quattro minuti di pura poesia dicono la loro anche Fiorello, Giorgio Albertazzi, Paolo Villaggio, Melissa P., Gino Castaldo e Sandra Petrignani. “Poetry Clip” è dunque un programma vincente, straordinariamente interessante, innovativo e breve rispetto alla maggior parte delle nuove trasmissioni tv. I prossimi poeti e videoclip andranno in onda, per la seconda e ultima puntata, giovedì 18 aprile, sempre all’1.05.