Lotito :la Congiura del Catilina biancoceleste
Pino Iodice, ex presidente dell’ Ischia Isola Verde, lo aveva annunciato qualche mese fa di essere in possesso di altri file audio riguardanti conversazioni con C. Lotito dal contenuto ancora più grave.
Così è, Mr “Olimpia” dopo il vergognoso siparietto di un Beretta che “poco contava”, di un Carpi e Frosinone da tenere in B e dopo la simpatica burla del derby spostato e meritatamente perso, è ancora protagonista nel palinsesto dell’ignominia, questa volta l’accusa è di tentata estorsione.
Al presidente biancoceleste vengono contestate una serie di minacce che lo stesso avrebbe rivolto ai dirigenti di Lega Pro avvertendoli che in caso di mancato appoggio per l’approvazione del bilancio federale, e più in generale nell’attuale governance, avrebbe bloccato i vari contributi e finanziamenti alle loro società, ma non era solo un consigliere figc?
Ieri la Digos ha perquisito le abitazioni di Lotito, gli uffici a Formello e quelli della Federcalcio, compresi i dipartimenti dove operano Carlo Tavecchio e Mario Macalli.
Si cerca altro, l’ipotesi, come si legge nel decreto di perquisizione, oltre l’accertare “una posizione di controllo tale da indurre i suoi interlocutori a ritenerlo in grado di condizionare la tempistica delle corresponsioni dei contributi federali” è quella di “verificare se il presidente Claudio Lotito, in forza dell’appoggio elettorale garantito all’attuale presidente federale Carlo Tavecchio, abbia ricevuto vantaggi, anche economicamente valutabili” .
Nella registrazione telefonica tra il dg Iodice e Lotito, il consigliere federale proponeva una sorta di anticipo di cassa elargito dalla lega di serie A in cambio, ovviamente e soltanto, di un accordo in Lega Pro.
Tra le tante testimonianze riaffiora quella di V. Galigani, ex ds, che pubblicò sull’editoriale TuttoLegaPro.com, un’accusa verso Lotito, “lamentava un’atmosfera di prevaricazione e malaffare in seno agli organi di potere della Lega Pro”.
La procura di Napoli parla di presunte pressioni all’interno di un meccanismo intimidatorio che falcia vittime piccole e grandi della Lega, al fine di acquisire consensi e rafforzare il potere, di chi si trova nella posizione apparente di non poter far nulla ma che millanta, con intimidazione, di fare tutto.
E non lo fa solo in quel della Lega, il patron della Lazio si difende, parla di congiura per ostacolare il risanamento del calcio che lui stesso sta promuovendo, attraverso gli insoliti strumenti della mortificazione dei piccoli club, baratti di favori e spostamenti arbitrari, e “minaccia”, a chiari toni, che ” grazie alla giustizia i suoi accusatori si trasformeranno in accusati” e lui riuscirà a salvare il calcio, ma si sa, è vietato volare al telefono e se il super eroe non posa il cellulare rischia lo schianto.