Barbara Nessim: An Artful Life

New York, 1939. Nasce Barbara Nessim, artista, illustratrice e insegnante. Fin da giovane è sempre stata legata al mondo dell’arte fino a quando, negli anni Sessanta, diviene una delle più note women illustrators di New York, insieme a Lorraine Fox e Jacqui Morgan.

I suoi lavori – cover per album e riviste, calendari e illustrazioni – sono stati pubblicati sui più importanti magazine a livello internazionale, da Harper’s Bazaar e New York Magazine a Rolling Stone e The Boston Globe fino ad arrivare a Time e, ciliegina sulla torta, Vogue. Dall’acquerello e inchiostro è passata alla grafica trasmettendo il suo metodo attraverso le più affermate accademie d’arte newyorkesi, Fashion Institute of Technology, Pratt Institute e School of Visual Arts.

Oggi Barbara Nessim è ospite al Victorian and Albert Museum di Londra fino al 19 maggio, Room 76. Ci sono tutti i suoi progetti, dagli anni Sessanta a oggi, inediti compresi. Oltre alle illustrazioni, infatti, protagonisti sono i risultati di fashion design. Non è da tutti far coincidere più forme d’arte, in particolare se si tratta di design, ma Barbara Nessim rappresenta un’eccezione. E questo lo dimostrano i suoi viaggi creativi tra Basilea (Kunstmuseum Basel), Budapest (Magyar Nemzeti Galéria), Parigi (Louvre), Stoccolma (Moderna Museeet), Washington (Smithsonian Institution) e finalmente Londra. I suoi progetti si focalizzano su accessori, figure femminili e pubblicità, Levi’s e Ralph Lauren compresi.

Tra bocche, collane, scarpe, visi si impone Star Girl Banded with Blue Wave, una tra le sue opere principali. L’occhio cade immediatamente sul contrasto dei colori verde acqua, blu, bianco, rosso e giallo per passare allo sguardo altezzosamente fiero di una donna determinata e imponente. Camminando tra fotografie, patchwork e sketchbook si arriva davanti a un video nel quale la Prof. Nessim parla delle sue ispirazioni, l’ideazione e la realizzazione del progetto e il concetto che vi si nasconde. Una tra le parti più interessanti è quando l’artista racconta il passaggio da acquerello e inchiostro alla tecnologia sottolineando l’importanza del cambiamento, della novità, “senza la quale nulla avrebbe senso”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *