Antonio Padellaro: se salta Tor di Valle gli Americani se ne vanno
Ha le idee chiare Antonio Padellaro, editorialista ed ex Direttore de il Fatto Quotidiano: se “saltasse” Tor di Valle, gli Americani farebbero rapidamente i bagagli e cercherebbero un business altrove.
Per l’inchiesta quotidiana “Obiettivo Stadio” condotta a ‘Te la do io Tokyo’, sui 101.5 FM di Radio Centro Suono Sport, si cercano voci autorevoli, pro e contro, sul progetto dello Stadio Giallorosso. Dopo aver ascoltato l’Arch Paolo Portoghesi, il Presidente dell’INU Lazio Domenico Cecchini e il Presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, è la volta di un giornalista, Antonio Padellaro, appunto, dichiarato tifoso romanista.
A Roma ci possono essere più difficoltà che in altre città per la costruzione di un polo come quello di Tor di Valle?
“Roma sta conoscendo situazioni di estrema gravità. La vicenda di Mafia Capitale scuote alle fondamenta anche l’Amministrazione Capitolina. Se si dovesse arrivare allo scioglimento della giunta per mafia sarebbe un gigantesco colpo d’immagine per la città e ci potrebbero essere conseguenze anche per lo stadio. Questa è l’opera fondamentale dell’Amministrazione Marino e se quello che sta avvenendo colpisce il Municipio sarà un problema in più. Lo stadio ha già superato step importanti ma in una città come Roma non basta”.
C’è il serio rischio di uno scioglimento per mafia della giunta?
“Per ora ci sono ancora le condizioni limite per il mantenimento della giunta ma se dovesse arrivare una terza ondata di arresti ed indagati sarebbe difficile non pensare ad uno scioglimento”.
Lo stadio appare come un’opportunità per la squadra e per la città ma diversi esperti l’hanno definita un’operazione speculativa.
“Un’opera di questo genere comporta sempre critiche, che, se portano un miglioramento del progetto, sono bene accette. Quelle che non vorrei sono le critiche pregiudiziali anche perché se non si facesse lo stadio ci sarebbero delle conseguenze anche sulla proprietà americana. Se saltasse il progetto non credo che gli americani avrebbero più grande interesse a tenere la Roma. La speranza è che -con il rispetto delle regole- si concluda tutto nel modo più positivo. Altrimenti il contraccolpo non sarà sugli americani che troveranno un altro business ma sulla Roma. Trovare un altro investitore non è semplice, in città o in Italia non ne vedo in grado di caricarsi una squadra come la Roma. Ho l’impressione che si stia scherzando col fuoco”.