Renzi contro il Pd, “non mi abituerò mai alla doppiezza”
Se ne era rimasto lì, buono buono, in disparte, per far fede a quanto detto prima dei risultati delle primarie, e cioè che in caso di sconfitta si sarebbe fatto, appunto, da parte. Si è messo lì, senza disturbare. Fino al giorno delle elezioni, e anche oltre, fino all’ingovernabilità. Ora invece Matteo Renzi inizia a far notare, e non poco, la sua presenza: denuncia complotti, gira le emittenti. E prepara l’offensiva.
Si era iniziato a muovere con cautela già un mese fa, quando aveva lanciato la stoccata: “ci starei a fare il candidato premier.” Ora, alla vigilia del rinnovo del vertice al Colle, Matteo Renzi si sente ostracizzato, estromesso. «Per tanti motivi avrei volentieri rappresentato la Regione Toscana. Il gruppo regionale del Pd ha scelto in un altro modo e io rispetto le decisioni del gruppo del Pd. Naturalmente qualcuno mi aveva detto vai avanti tranquillo, non c’è problema ti votiamo – ha detto Renzi ai microfoni di Sky Tg24 – ma poi da Roma è arrivata qualche telefonata per fare il contrario». Tra i grandi elettori toscani per il nuovo presidente della Repubblica, il Sindaco di Firenze non ci sarà. E, visibilmente seccato, non risparmia stoccate al vetriolo ai suoi: «Sono cose che succedono», ha aggiunto, «ma io non mi abituerò mai alla doppiezza. Io sono uno che parla una lingua sola. Talvolta anche in modo franco e brutale. Però quello che dico lo dico in faccia. Altri invece ti dicono una cosa in faccia e poi te ne fanno un’altra dietro alle spalle». Dal canto suo Bersani ha, ovviamente, smentito qualsiasi implicazione – e come dire altrimenti. «Nella sequela di quotidiane molestie mi vedo oggi attribuiti non so quali giochini tesi ad impedire la nomina di Renzi a grande elettore per la Regione Toscana», ha detto in una nota. «Smentisco di aver deciso o anche solo suggerito, o anche solo pensato alcunché, a proposito di una scelta che riguarda ovviamente e unicamente il Consiglio regionale della Toscana».
In merito si è espresso anche Massimo D’Alema, sostenendo che non crede che ci sia stata nessuna telefonata, da Roma. Ma ha anche precisato, riferendosi all’estromissione di Renzi dal gruppo dei grandi elettori, che «quel voto è stato un errore». E lo ha detto uscendo da Palazzo Vecchio, dove quest’oggi ha avuto un incontro informale con il sindaco della città, durato circa un’ora. Casuale? Forse sì, forse no. Intanto Matteo Renzi questa sera sarà ospite sia su La7 da Enrico Mentana, sia in Rai a Porta a Porta, proseguendo il tour mediatico iniziato dalla contestatissima partecipazione ad Amici.