Il Rimpasto, pagine di attualità al NOPS
In scena il 15 Maggio al Nogu Teatro, Il Rimpasto è inserito all’interno del NOPS festival (nuove opportunità per la scena). Ben undici attori mettono in scena il testo di Daniele Trovato, con la regia di Ilaria Manocchio, nel piccolo spazio di via Portuense.
Sono proprio le dimensioni del teatro ad accentuare la gestione intelligente dello spazio operata dalla regia, che riesce a dislocare tutti i personaggi, più o meno loquaci, più o meno determinanti, più o meno protagonisti, sulla scena. In questo gioco di passeggiate e andirivieni, il pubblico viene coinvolto più volte, sempre in modo garbato, sia fisicamente che emotivamente.
La storia è attualissima: al sopraggiungere delle elezioni, la classe politica dirigente si riunisce per trovare un espediente che faccia guadagnare punti di vantaggio al partito. Così si prende anche in considerazione l’idea di promuovere la diffusione in Italia di una disciplina orientale, il Bonji, tramite la costruzione di un gigantesco stadio dove praticarla. Da questo momento si susseguono una serie di eventi che sembrano un collage di attuale cronaca politica. L’intromissione del Vaticano, gli intrighi di partito, l’avvento di una possibile guerra diplomatica, l’attenzione maniacale alle strategie di comunicazione mediatica.
Tutti i personaggi in scena, assumono i contorni di caratteri stereotipi: il presidente del consiglio, il ministro della guerra, la segretaria diligente, la ministra intraprendete, il responsabile della comunicazione. Tra risate, più o meno amare, la storia si dispiega per poco più di un’ora come un quotidiano aperto alla data di ieri, oggi e domani, ritratto vero ma non per questo banale di un’Italia ferma da tempo sugli stessi meccanismi inceppati.
Alla drammaturgia, articolata e vivida, il merito di disegnare questo quadro in modo critico ma arguto, senza cadere nel vortice dell’ovvietà e del luogo comune. Un testo, quello del Rimpasto, che per la sua ricchezza, riesce a colmare anche le piccole esitazioni della recitazione, talvolta impreparata davanti all’ennesimo intrigo di corte.