Roland Garros: Nadal è caduto!

Djokovic pone fine all’epopea di Nadal a Parigi, lo batte in tre set e diviene l’assoluto favorito del torneo. Ora troverà Murray, che a sua volta ha cancellato un piccolo tabù. Federer eliminato da Wawrinka, che affronterà in semi il redivivo Tsonga. Serena Williams pare non avere rivali.

Da oggi Soderling non è più solo, Nadal ha trovato un altro capace di sconfiggerlo nello Slam preferito. A Djokovic manca l’alloro di Parigi, per centrarlo sapeva di dover superare l’ostacolo che si è sempre frapposto fra lui ed il traguardo. Era arrivato ad un soffio nel 2013, un’invasione galeotta lo aveva respinto.
Questa sembrava la volta buona, enorme il divario di condizione con il quale i due si erano presentati. Nole ha passeggiato, Rafa dato segnali discreti, malgrado il set perso con Sock.
I primi quattro games di oggi però hanno dimostrato quanto lontano lo spagnolo sia da quello che veleggiava invitto sul rosso. Djokovic è salito 4-0, Nadal ha reagito, si è riportato sul 4-4, ha salvato sei set point, ma sul 5-6 non è riuscito a controllare un passante stretto ed ha ceduto. Rimpianti per un facile smash sbagliato sul 30-15, ma copione della gara sempre chiaro, serbo con il pallino in mano, Rafa a remare.
Nole non ha più avuto passaggi a vuoto, ha tirato il triplo dei vincenti non concedendo più nulla al servizio, ha fatto il break sul 4-3 nel secondo per poi dominare il terzo.
Venerdì giocherà con Murray, che per la prima volta ha battuto Ferrer sul rosso.
Nella parte bassa si sfideranno Wawrinka e Tsonga, occasione per entrambi. Lo svizzero ha battuto Federer in soli tre set: in una partita giocata sotto un forte vento, ha concesso al connazionale solo qualche palla break nel primo, aggiudicandosi il confronto anche sulla diagonale destra. Sorteggio alla mano, Roger ha perduto un’opportunità, ma considerate età ed attitudine alla terra non è una sorpresa, Montecarlo 2014 docet.
Dopo l’infortunio al braccio, Tsonga si era eclissato. Presentatosi in sordina allo Slam di casa, ha eliminato prima Berdych poi Nishikori, resistendo al ritorno del giapponese da 0 set a 2. Nel pomeriggio di ieri abbiamo anche assistito alla caduta di un pezzo di lamiera collocata sotto al tabellone che ha ferito leggermente uno spettatore costringendo l’arbitro ad interrompere il gioco. La pausa ha favorito Nishikori, un fantasma sin lì. Grandi polemiche per un episodio che darà linfa alla diatriba tra organizzatori e comune.
La Williams è rimasta sola. Ha perso la Halep, fuori anche Kvitova e Sharapova, battuta dalla Safarova e dal raffreddore.
Neanche la n.1 sta incantando, al 3° turno è stata presa a pallate per un set e mezzo dalla Azarenka, poi un episodio controverso ha girato la partita. Sul set point per l’americana nel secondo, la bielorussa ha giocato un vincente caduto sulla riga. Il giudice ha chiamato out, l’arbitro ha fatto rigiocare il punto invece che assegnarlo a Vika, che ha perso la testa ed è uscita dalla partita.
In ottavi Serena è stata in difficoltà con la Stephens, giunta ad un game dalla sorpresa. Il match più facile è stato il quarto con la Errani, la migliore dei nostri. La Williams affronterà ora la rivelazione Bacsinszy: 26enne svizzera cresciuta con il solito padre oppressivo, aveva quasi smesso di giocare dopo un infortunio, iniziando a lavorare come cameriera prima della svolta ad Indian Wells.
Nella parte bassa avremo Safarova-Ivanovic, tornata al penultimo atto dopo il 2008 più per circostanze favorevoli che per autentici progressi.
La Pennetta si è fermata in ottavi, la Schiavone ha incantato in un match di altri tempi con la Kutznetsova, maratona dal tennis stellare che ha ricordato quella fra loro a Melbourne 2011. Ha pagato la fatica al turno successivo, ma se di congedo si è trattato, è stato di classe. Arnaboldi si è qualificato, ha rimontato due set a Duckworth ed ha conteso un set a Cilic. Gran torneo di Bolelli, che si è trovato 2 set ad 1 al 3° turno con Ferrer prima di cedere. Bocciato Fognini, che vittima di un’intossicazione alimentare è stato travolto da Paire al 2° turno. Un po’ di attenzione non guasterebbe, visto che per Fabio questo è il torneo più importante.