Study by night? Ora si può con le biblioteche H24
Chi ha deciso che si deve studiare per forza durante il giorno? E se uno preferisse studiare nel corso della notte? Finalmente c’è chi legittima il fare le ore piccole per apprendere. Ed è proprio l’Università. Le biblioteche di Scienze della Terra e di Diritto privato della Sapienza rimarranno infatti aperte 24 ore su 24 ai propri studenti. L’esperimento pilota, sperimentato per la prima volta dall’ateneo romano, potrebbe in seguito estendersi anche ad altre strutture universitarie in altre città italiane.
In questa prima fase sperimentale gli studenti abilitati sono circa 2000, le postazioni sono 142, dotate di wi-fi e terminal con la consultazione dei cataloghi digitali, e per accedere dall’ingresso di Piazzale Aldo Moro si utilizzerà un badge elettronico per superare il varco di accesso. Le sale sono provviste di un sistema di video sorveglianza collegato al sistema di vigilanza notturna dell’Università.
“E’ un servizio che era già presente all’estero e penso che era giusto attivarlo anche in Italia”, dice Flaminia, 25 anni, studentessa di medicina che svolge anche una borsa di collaborazione nella biblioteca di neurologia alla Sapienza. “Le biblioteche di giorno sono spesso piene e alcune persone non riescono a trovare un posto per studiare. Questa è un’ottima iniziativa, ma bisognerebbe anche aumentare i luoghi dove gli studenti possano riunirsi all’università perché sono pochi. Inoltre spesso le aule studio sono sporche e mal tenute. Per fortuna io lavoro in una biblioteca molto bella, piena di vetrate e luminosissima, tanto che è soprannominata ‘l’oasi’ ” , aggiunge Flaminia. Ma tu non hai paura di andare a studiare di notte in biblioteca? “No perché è un sistema controllato, possono entrare solamente gli studenti e l’ingresso è limitato a quelli che hanno il badge. Io preferisco studiare la notte perché mi concentro di più e ho molte meno distrazioni, per cui sono davvero contenta di questa novità”.
Il 27 aprile scorso, giorno dell’inaugurazione del servizio delle biblioteche notturne era presente anche il rettore Eugenio Gaudio, che si è dichiarato molto soddisfatto del progetto “Biblioteche h24”: “L’università che voglio è un’università aperta alle esigenze di tutti, degli studenti pendolari, che arrivano qui già all’alba con il treno, degli studenti fuori sede, che non sempre nelle loro stanze in affitto trovano il luogo in cui potersi concentrare, ma anche a quelle degli studenti stranieri che sono abituati a standard e servizi che qui in Italia ancora non sempre trovano e di chi voglia comunque vivere pienamente il nostro Campus universitario”. Ora il rettore è al centro delle polemiche nate sui quotidiani in questi giorni per aver partecipato in qualità di giurato all’elezione di Miss Università tenutasi il 6 maggio al Billions. Il concorso di bellezza non è compatibile con il suo ruolo istituzionale e “rappresenta una scandalosa macchia sull’ateneo che lei è stato eletto a guidare”, è quanto c’è scritto nella lettera appello pubblicata su Repubblica da Marianna Mazzuccato. Secondo i firmatari di change.org “l’Università non serve solo a distribuire certificati con titoli di studio, ma anche a fornire modelli culturali, intellettuali e professionali alle nuove generazioni”.