Il CTP di Campobasso boccia le cartelle esattoriali di Equitalia

La Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso dichiara la nullità delle cartelle esattoriali notificate da Equitalia perché emesse a seguito di un atto dell’Agenzia delle Entrate firmato da uno dei dirigenti decaduti dopo la sentenza della Corte Costituzionale di marzo scorso. Di sicuro è l’ennesima sentenza che farà tremare il fisco italiano e la tenuta dei conti pubblici.

Con la pronuncia di questa sentenza, il Collegio ha accolto il ricorso di un contribuente, annullando la cartella di pagamento a fini Irap e Iva. L’atto impositivo, notificato al debitore, era stato emesso dopo la firma da un funzionario con incarico di dirigente, ma non in possesso della relativa qualifica pronunciandosi la Corte Costituzionale stabilendo la nullità di tali nomine perché avvenute senza concorso. Il giudice nella sentenza ha sancito che l’accertamento fiscale fondato su norme incostituzionali è nullo dalla radice e tale nullità va allargata anche ai suoi frutti, cioè alla successiva cartella di Equitalia.

Negli ultimi mesi, il governo, l’Agenzia dell’Entrate e tutti coloro che sono tenuti a fare leggi sulle spalle dei poveri contribuenti, continuano a fare grossi errori dove a mettere rimedi ci deve pensare per l’ennesima volta una Corte o un giudice, per difendere i diritti dei cittadini. Infatti, prima di questa sentenza, ci sono state altre due pronunce: la prima riguardo la sentenza da parte della Consulta che boccia una delle norme più controverse della riforma Fornero per il blocco illegittimo della rivalutazione pensionistica, e la seconda riguardo la bocciatura da parte della Commissione Ue sulla modifica dell’Iva, la “reverse charge“, cioè il meccanismo di pagamento dell’imposta sul valore aggiunto immaginato dal governo per la grande distribuzione, al fine di evitare frodi.