PSDM, scoppia la mania

Un tempo cilecche e performance sessuali imbarazzanti erano argomento tabù. Storie da dimenticare più in fretta possibile o al massimo da condividere con le amiche più intime per sdrammatizzare le cocenti delusioni sotto le lenzuola o sui sedili di un’auto appartata chissà dove. Nell’era della condivisione digitale anche le brutte figure diventano fenomeno ed ecco Psdm, acronimo di “performance sessuale di merda”, pagina facebook che in una sola settimana ha sfondato il muro della popolarità.

Più di 465 mila fan in pochi giorni, migliaia di post inviati agli amministratori, comunità gemelle di Psdm anche a Roma, Milano, Modena, Mantova: in Italia scoppia la mania di confessare l’inconfessabile. La prima pagina dedicata alle esperienze fallimentari è stata presentata con la seguente call to action- “Chi non ha mai avuto a che fare con qualcuno che non ci sapesse fare? Baci, preliminari, sesso. Raccontate le vostre esperienze tramite messaggio privato alla pagina, verranno pubblicate in forma del tutto anonima”.

Sarà proprio grazie al virtuale mantello d’invisibilità che il popolo italiano si è disinibito, sulla pagina si è scatenata una vera e propria guerriglia di maschi contro femmine a suon di racconti al limite del grottesco. «La Psdm è quando, uscita da una storia importante, decidi per un giorno di divertirti con uno: bello, alto, palestrato… peccato che una volta tolti i boxer, realizzai di avere dimenticato la lente di ingrandimento a casa. Risultato? Lo lasciai e mi feci riaccompagnare a casa». Donne che si lamentano di scarse prestazioni, scarse attenzioni, scarse misure, scarse condizioni igieniche dei partner e chi più ne ha più ne metta. «Psdm è quando un ragazzo con cui stai iniziando l’approccio per la prima volta, ti dice no, non posso.. e te insisti fino a mettergli le mani dentro le mutande e scopri che dentro aveva avvolto batuffoli di cotone per aumentare il pacco…» Ovviamente gli amministratori conoscono l’identità di coloro che scrivono ma pare non essere d’ostacolo alla pioggia di post, si è disposti a tutto pur di sfogarsi e togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Io e il mio ex frequentatore stavamo facendo sesso,il tutto rigorosamente a tapparelle abbassate e luci spente (non so che problemi avesse) fatto sta che nell’apice del rapporto lui si ferma si guarda intorno mi fissa sconcertato e mi chiede se per favore posso abbassare l’ultimo pezzettino di serranda e io stizzita gli chiedo perché e la sua risposta fu secca:”perché ti vedo”. »

Quello che viene fuori è stato definito una sorta di bignami di sociologia sessuale, storie che hanno dell’incredibile sembrano essere invece molto più comuni di quanto si pensi. Dal canto loro gli uomini si lamentano di tipe difficili, frigide o di vedute troppo ristrette. Psdm è nata sulla scia di altre pagine simili che hanno spopolato sul web, come “Il coinquilino di merda”, “Il fidanzato di merda“, tutte piazze virtuali in cui si da libero sfogo alle esperienze più tremende ed imbarazzanti possibili. Si ride, si scherza, si inorridisce a volte, il tutto protetto dall’anonimato e ci si rende conto di quante esperienze “di merda” appunto condividano ragazzi e ragazze. Migliaia di likes, centinaia di condivisioni e sempre più pagine sulle quali sfogarsi e trovare consolazione nel sapere che tanti hanno avuto esperienze simili. Del resto, mal comune mezzo gaudio.

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