È partita sottovoce, rivelata da una fonte anonima del Pentagono al Sunday Times, e ora l’allarmante notizia sta facendo il giro del mondo. Secondo quanto riportato dal noto quotidiano britannico il momento temuto da tempo è arrivato: l’Arabia Saudita sarebbe pronta ad acquistare dal Pakistan un ordigno nucleare già pronto e funzionante. Ecco che sullo scacchiere mediorientale si fronteggiano, a suon di minacce atomiche, l’Arabia Saudita, Paese leader del wahabismo (l’interpretazione più rigida dell’Islam sunnita), e l’Iran sciita, e stavolta sembra che gli atavici rivali abbiano a disposizione armi pericolose.

La storia non si fa con i “se” e con i “ma”; che si potesse però arrivare a questa situazione era facilmente prevedibile. È dagli anni ’70 che l’Arabia Saudita si prepara il terreno, quando ha finanziato con miliardi di dollari il programma nucleare del Pakistan, che aveva bisogno di mettersi a pari con l’India e non lasciarsi intimorire dal nucleare di quest’ultima. Ecco, ora è arrivato per la Casa dei Saud (la famiglia regnante saudita) il momento di riscuotere il debito. Il motivo per cui il momento scelto, dopo mezzo secolo, sia proprio questo, ha sicuramente a che fare con l’accordo siglato dai cosiddetti 5+1 (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) con l’Iran. L’accordo, che potrebbe essere perfezionato il 30 giugno, prevede la riduzione di due terzi delle centrifughe per l’arricchimento dell’uranio e il controllo internazionale su quelle che restano attive. Un accordo rivoluzionario, di portata mondiale, che ha messo però qualche pulce nell’orecchio della famiglia reale saudita. Dopotutto, per cedere su tali posizioni, l’Iran deve aver chiesto in cambio più di qualcosa alle potenze del 5+1. Inoltre, mossa probabilmente dal dubbio che Washington sia scesa a compromessi con Teheran e rischi di peccare di miopia in preda all’entusiasmo di stipulare nuove fruttuose alleanze per la lotta all’Is, l’Arabia Saudita sembra stia cercando una sua strada autonoma, svincolata dal sostegno della Casa Bianca, per riaffermare il suo ruolo centrale in Medio Oriente. Se l’Iran cercherà di imporsi in Medio Oriente, potrà anche avere dalla sua occhi statunitensi più benevoli ma troverà sulla sua strada l’Arabia della bomba atomica.

Arabia Saudita Obama

L’altra grande questione che interessa i sauditi è ovviamente di natura economica. Il famoso accordo di Losanna sul nucleare porrà fine all’embargo nei confronti dell’Iran, che potrà quindi tornare a essere protagonista nel settore petrolifero, facendo pericolosa concorrenza a Riad. Questo è esattamente ciò che la famiglia reale saudita non può tollerare e la sua corsa al nucleare è volta precisamente a rimarcare la sua supremazia. A Riad si respira aria di turbamento, aleggia il timore che le alleanze Usa nel Golfo possano modificarsi a vantaggio dell’Iran e questa paura è avallata, oltre che dagli accordi con l’Iran e dalle continue insofferenze palesate nei confronti dell’intolleranza religiosa che regna in Arabia Saudita, anche dal mancato intervento Usa contro Assad, in quella Siria dove appunto Arabia e Iran si scontrano in una delle loro tante “guerre per procura”.

 

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