“Sono maschio ma non esercito”: torna a Roma la comicità di Dario Vergassola

Sala Umberto, nel pieno centro di Roma. Sono le ore 21.15 e il pubblico presente inizia a fissare gli orologi con una certa impazienza. Qualcuno tiene tra le mani il volantino dello spettacolo e rilegge la trama di Sparla con me. Poi finalmente si spengono le luci sulla platea e le tende di velluto rosso lasciano spazio ad una scena molto semplice, essenziale: la parete completamente nera, nessuna decorazione, l’unico elemento presente sul palco un’asta che regge un microfono.

“Complimenti allo scenografo!” Esordisce un uomo bassetto, occhialuto e dai pochi capelli. Anche i suoi abiti sono scuri. Il solo tocco di colore è dato dal verde brillante della sua chitarra. “Ce l’avete un porta chitarra?”, chiede. “Accontentati della forza di gravità”, gli hanno risposto. Sarà per colpa della crisi ma a Roma, in questo “centro mondiale con due papi allineati” (evento che accade ogni venti mila anni), non sembrano passarsela molto bene”, nota il comico di La Spezia, uno dei più famosi cabarettisti italiani. E dalla crisi inizia il suo monologo, battuta dopo battuta, ad un ritmo frenetico, quasi a voler sbrigarsi a finire, perché una delle sue più grandi preoccupazioni è che il pubblico non si annoi.  

Esordisce parlando dell’innamoramento: “qualcosa di chimico che ti porta a straparlare, utilizzando diminutivi che finiscono in uccio-ucci”… e della sua esperienza di “uomo guado” che ha la funzione di trasportare una donna lasciata dall’ex verso il prossimo uomo, accompagnandola fuori la sera, ascoltando tutte le sue confidenze e sperando prima o poi di ricevere qualcosa in cambio.

Dirà molte stupidaggini, come le chiama lui, perché è posseduto dallo spirito spara-cazzate. Lo stesso spirito che a quanto pare investe anche molti uomini politici, specialmente di questi tempi. E partire dai titoli dei quotidiani o telegiornali, il comico spezino aggiungerà una battuta dal finale brillante e a volte cinico, per farci sorridere e riflettere al tempo stesso. Parlerà del suo paese natale, La Spezia, dove i bar chiudono alle 18.30 l’unico posto aperto tutta la notte è il bancomat, “quel luogo maligno dove girano un sacco di soldi”, come lo definisce sua madre. E gli amici del bar restano la più grande fonte di battute per un cabarettista del suo calibro, perché solamente ascoltando e osservando i clienti, impegnati nelle azioni quotidiane di prendere un caffè o leggere il giornale, riesce a ricavare degli spunti interessanti e molto divertenti.

Un uomo che non ha bisogno di presentazioni, Dario Vergassola. Comico, attore, presentatore e autore. Dopo i successi di Parla con me a fianco di Serena Dandini, sarà in scena alla Sala Umberto di Roma fino al 9 aprile con il suo nuovo spettacolo Sparla con me.

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