Apologia di nazismo: Dnipro a rischio squalifica

Il club ucraino potrebbe ricevere un provvedimento disciplinare a causa di uno striscione esposto dai tifosi della squadra di Markevyč durante la gara di Europa League contro il Napoli.

AVE UCRAINA MORITURI TE SALUTANT“, “salve Ucraina coloro che moriranno ti salutano”.

Il fascione esposto all’ Olmpico di Kiev, è oggetto di indagine da parte della UEFA per apologia fascista.
Infatti, tralasciando l’esagerato paragone con il console conquistatore romano e ammettendo che lo sfottò ben ha portato alla squadra del Dnipro, non passa però inosservato il simbolo apposto accanto alla frase: il Wolfsangel in primo piano e lo Schwarze Sonne(sole nero)sullo sfondo.

Si tratta di un’icona nazista, utilizzata nel 1939 dalle SS- Panzer Division e attualmente identificativa di un’unità di combattimento ucraina, il reggimento Azov, meglio conosciuto come “battaglione punitivo” o “uomini neri” per via della loro black uniform.

Il gruppo è una delle cinque unità paramilitari della guardia Nazionale d’Ucraina, finanziato dall’oligarchia di stato, formato da combattenti volontari provenienti da gruppi di estrema destra, è stato creato dopo i tumulti politici dell’ Euromaidan e impiegato nel 2014, nella guerra dell’Ucraina orientale.

La normativa sul razzismo del codice disciplinare UEFA parla chiaro, ai sensi dell’art. 14 (razzismo, altre discriminazioni e propaganda) “ogni persona che insulti la dignità umana con qualsiasi mezzo per motivi legati al colore della pelle, alla razza, religione o origine etnica, incorre in una sospensione per almeno dieci partite”.

La disciplina prosegue riconoscendo una responsabilità allargata: “le società sono responsabili per l’introduzione o l’esibizione negli impianti sportivi da parte dei loro sostenitori di disegni, scritti, simboli, emblemi recanti espressioni di discriminazione. La sanzione minima prevede la chiusura di uno o più settori.”

Non è tutto, a quanto sopra, potrebbe aggiungersi l’irrogazione di ulteriori sanzioni in virtù della violazione di altri divieti disciplinati dal codice UEFA, quali l’accensione e il lancio di fumogeni e petardi, disordini pubblici, e invasione di campo dei tifosi .

Insomma avranno anche eliminato il Napoli e conquistato la finale di Europa League, ma ora gli Azov e non solo, si preparino a togliere qualche quadro dalle pareti domestiche per esporre i loro striscioni, comprino i pop corn e si mettano comodi sul divano di casa, perchè è da lì, che se identificazione verrà e giustizia vorrà, seguiranno il final match della squadra del cuore.