5 stelle: Wikileaks e marcia francescana
E’ successo proprio in casa 5 stelle, il movimento che ante litteram ha introdotto la web policy in Italia. Primarie web, incontri streaming, forum e naturalmente il visitatissimo blog del fondatore Beppe Grillo. Democrazia diretta a portata di click, ma la democrazia online ha due facce e può accadere che qualcuno democraticamente decida di divulgare in rete le conversazioni private intercorse nei giorni caldi dell’era grillina, quella che iniziò con l’espulsione dei deputati Pinna e Artini e finì per dar corpo ad un nuovo gruppo parlamentare con le dimissioni di 32 pentastellati, pesando così sull’elezione del Capo dello Stato.
www. grillo-leaks.com è il nome del sito, home scarna ma ricca di citazioni (#trasparenza; #onesta, ecc), campeggia la scritta “L’onestà andrà di moda” con sotto smile e foto dei leader Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio e suo figlio Davide, degli esponenti del direttorio e di alcuni dei parlamentari più in vista. Cliccando sul volto di ognuno si potranno ascoltare le registrazioni del del famoso incontro-scontro tra Beppe e gli oggi fuoriusciti a 5 stelle, nella villa del comico genovese di via Bibbona. Dibatto infuocato tra gli ex grillini e il fondatore: “Se ci sono tre persone che decidono basta saperlo – gli dicono – se c’è un direttivo deve essere esplicito”, “È esplicitissimo” ribatte il leader e rilancia: “Quando siete arrivati in Parlamento e avete votato se votare ho riso due giorni. Mi sono detto: È tutto finito” per ammettendo “Scegliere Claudio Messora e Nicola Biondo come capi della comunicazione da parte della Casaleggio è stato un errore: a Messora non puoi dire niente, ma non aveva il carattere adatto. Anche in Europa. Abbiamo portato lui e alcuni parlamentari europei a Milano e a momenti si picchiavano”. Davanti al pressing di Artini e pinna invece risponde: “La decisione di mettere sul sito l’espulsione di Artini e Pinna l’abbiamo presa io e Casaleggio. L’assemblea non voleva decidere” e rimprovera “”Abbiamo perso troppo tempo con voi parlamentari, stiamo perdendo i giovani, il territorio”. L’audio si chiude con i passi dei deputati ormai fuori dalla villa. Nulla di sconvolgente sul piano politico, niente che i fuoriusciti non si fossero premurati di ribadire a telecamere accese, in televisione o in interviste da tg. Sgarbo, ripicca, atto di ribellione? I Big del movimento dallo stesso Grillo a Di Battista sino ai membri del direttorio, formatosi proprio al tramonto della discussa vicenda audio documentata nel sito, non sembrano badarci. Nessuna dichiarazione dai 5 stelle che sabato hanno marciato da Perugia a Assisi per 24 km per chiedere l’approvazione del ddl che introduce il reddito di cittadinanza. 50 mila persone nell’Umbria francescana e nessun commento sulla vicenda.
Segno di maturità? Fairplay? Sicuramente un giro di vite, un cambio di stile nella comunicazione. Più morigerati, più accorti meno arrabbiati, segno che la batosta europea stia dando i suoi frutti?
AUDIO INTEGRALE: