Le quattro giornate di Milan

Nessun moto milanese, questa volta è l’attaccante del Milan, Jeremi Menez, protagonista dell’ennesima pagina di storia dell’ingiustizia sportiva, a far correre il pensiero verso il titolo parodistico.

Nella trentatreesima giornata di campionato, a San Siro si disputa l’incontro tra Milan e Genoa, conclusosi con la vittoria degli ospiti per 3 a 1, ma oltre il danno subito in casa, per i rossoneri c’è anche la beffa di “perdere” il giovane calciatore francese.

Intorno al 70° minuto, Edenilson, si fa promotore di un contropiede dei grifoni ma stretto tra Menez e Mexes cade a terra, il difensore milanista subito alza il braccio e si scusa, inutile il mea culpa, per Giacomelli il fallo è solo di Menez, pertanto doppia ammonizione e cartellino rosso. Il francese tra incredulità e rabbia viene espulso.

Raggiunta la panchina si lascia allo sfogo, comprensibile ma irreparabile verso il direttore di gara, il quarto ufficiale rileva espressioni ingiuriose e blasfeme, segue la giustizia di sproporzione.

Il giudice sportivo, in seguito ai fatti accaduti decide per quattro giornate di squalifica, dunque per Jeremi stagione praticamente finita.

La pena, di per se già severa e figlia di un mal arbitraggio, diviene davvero amara degenerando in vessazione, se paragonata alla decisione presa da Tosel in merito alla bomba carta esplosa allo Juventus Stadium durante il derby della Mole, lo scorso 26 aprile.

“Sgombrato il campo da ogni ragionevole dubbio circa la attribuibilità ai tifosi bianconeri del lancio della bomba-carta», e per questo la Juventus «deve rispondere a titolo di responsabilità oggettiva per la tale violenta condotta dei propri sostenitori», osserva il Giudice, «la consequenziale sanzione deve necessariamente riflettere la particolare gravità del fatto, un atto delinquenziale per la potenzialità lesiva del materiale esplodente utilizzato.”

Il lancio di una bomba-carta e il conto dei dieci feriti torinesi, per qualsiasi giudice penale costituirebbero  reato di tentato omicidio e di lesioni gravi, puniti aspramente dal nostro ordinamento, ma per il giudice sportivo valgono solo due turni di chiusura per il settore sud e il pagamento di un’ammenda di € 50.000.

Così, ripercorrendo in breve l’excursus iustitiae degli ultimi tempi, abbiamo: una giornata di squalifica per la curva sud della Roma per aver esposto striscioni offensivi contro Antonella Leardi; 5 giornate a Denis per un pugno sferrato, 4 giornate a Menez per ingiuria e due turni di chiusura alla sud della Juve per lesioni gravi e tentato omicidio.

Insomma in un mondo dove tutto gira alla rovescia, presto occorrerà il porto d’armi per la parola, e se vi pare di notare qualche discrasia, non temete, tutto torna nella coerenza del favor rei bianconero.