Ieri a Nyon c’è stato il sorteggio delle semifinali di Champions League: le sfide saranno Juve Real Madrid e Barcellona-Bayern Monaco. Per la Juve la missione era evitare il Bayern, e questa è andata, ma comunque a questo punto della competizione un’avversario forte tocca incontrarlo. La sfida tra i tedeschi ed i catalani polarrizzerà l’attenzione mediatica a livello globale essendo Barca e Bayern le due squadre che più di ogni altra hanno un gioco non solo spattacolare ma anche efficace. Il Barcellona sono anni che fa scuola col suo tiki taka, ma uno di quelli che ne è stato il profeta e cioe Guardiola si è trasferito armi e bagagli in Baviera dove ovviamente le sue idee hanno trovato terreno fertile: sono ormai diversi lustri che a Monaco come a Barcellona si accetta di giocare solo col 4-3-3 e si selezionano i tecnici in base alla loro capacità di interpretare questo modulo. Se Guardiola con la sua pattuglia di spagnoli a partire da Xabi Alonso ha portato nella razionale Baviera un po’ di fantasia in più, ciò che ha trovato lì sono state intelligenza ed efficacia tipiche del calcio tedesco: il mix sembra devastante. Guardiola ha ammesso che con l’acquisto di Alonso per sostituire Martinez l’intera manovra della squadra ne ha risentito positivamente:  l’ex madridista ha giocate e tempi di esecuzione più rapidi del connazionale che l’ha preceduto nello stesso ruolo e questo ha reso il gioco del Bayern più veloce e più efficace degli anni scorsi. A tutt’oggi sembra la favorita per la vittoria della Champions visto che a tratti sembra una squadra aliena. E noi di lineadiretta l’avevamo capito molto meglio di altri già dalla partita contro la Roma all’Olimpico. In quell’occasione il coro della “stampa specializzata” fu che la Roma non aveva le capacità tecniche per stare in Europa. I titoloni dei giornali erano in fotocopia, tutti identici: un abisso tecnico ci separa dall’Europa. Tutte idiozie come i fatti hanno dimostrato. Il 6-1 rifilato nei quarti al Porto, squadra ai vertici delle competizioni europee e di certo non tacciabile di scarsezza tecnica, ne è solo l’ennesima dimostrazione visto che proprio agli ottavi c’era stato il 7-0 allo Shachtar. I tedeschi quindi sembrano i più forti in circolazione però il Barcellona ha dalla sua delle qualità negli uomini d’attacco che forse non ha nessuno. Messi, Neymar e Suàrez in effetti fanno paura a qualsiasi difesa visto che l’imprevedibilità e la fantasia sono doti comuni a tutti e tre, sempre per non parlare dei soliti noti del centrocampo catalano.
Juve-Real sarà un’altra grande sfida ovviamente anche se gli attori in campo calano un po’ di livello. Il Real è impressionante in ogni reparto del campo e Ancellotti riesce più o meno sempre a far quadrare i conti, ma la Juve almeno è squadra tosta e concreta che potrebbe fare un bello scherzetto agli spagnoli. La vecchia signora si presenta un po’ come la cenerentola  di queste semifinali dato che i nomi in rosa sono quelli che sono e dato che la prestazione offerta dai bianconeri nei quarti è stata magra. Il Monaco sul piano del gioco l’ha messa sotto e in due partite la Juve ha avuto bisogno di un rigoretto per segnare, rigoretto invece non dato agli avversari. A volte ci vuole fortuna.  Come sempre quando si parla di calcio si parla di arbitri e non si può fare diversamente fino a quando si da la possibilità ad un non atleta di decidere le sorti delle partite: gli arbitri che si sono resi protagonisti di errori madornali sono stati confermati come a dare la classica impressione che a sbagliare spesso ci si azzecca. Quando Platinì si toglierà dai piedi o si deciderà ad introdurre la moviola in campo come acade ormai per una quantità importante di sport sarà sempre troppo tardi.