NBA Playoffs: Washington ribalta Toronto

Iniziata la post season con poche sorprese, sei squadre su otto hanno difeso il fattore campo, i Wizards sono passati due volte in Canada. Nella notte, vittoria al supplementare degli Spurs allo Staple Center, la serie più incerta si sposta ora a San Antonio. Salta la panchina più illustre fra gli esclusi.

L’avevamo detto, meglio incontrare Milwaukee piuttosto che Washington: Chicago è vicina alla semifinale, Toronto ad un passo dall’eliminazione. Del resto i Raptors non sono quelli di inizio stagione, mentre i Wizards hanno talento da vendere. Pierce aveva già estromesso Toronto lo scorso anno con Brooklyn, anche stavolta ha fatto male, 20 punti in gara1 con una tripla ad aprire il parziale di 7-0 nell’overtime. Agevole il successo di gara2, propiziato da Beal scatenato nel 2° quarto e rifinito da Wall, 26 punti e 17 assist. Toronto si è consolata con il premio a Lou Williams di sesto uomo dell’anno ma preoccupa Lowry, uscito per un problema alla tibia.
Atlanta ha vinto le sue due partite con Brooklyn soffrendo però un po’ troppo. Nets vicini agli avversari domenica ma ricacciati indietro dalle 5 triple di Korver. Millsap aveva tirato male, si è rifatto stanotte dimenticando i guai alla spalla. Jack e Lopez hanno tenuto in partita Brooklyn fino al 91-94 a 10” dalla fine, quando Deron Williams ha fallito il tiro del possibile pareggio.
Budenholzer ha ricevuto il sacrosanto premio di coach dell’anno ed è stata annunciata la cessione della società ad un gruppo guidato da Antony Ressler. Hawks capolisti ad Est ma Cleveland e Chicago paiono più attrezzate.
I Cavs tengono a distanza i Celtics con i loro big three. All’esordio assoluto nei playoffs, Love e soprattutto Irving sono stati protagonisti, mentre LeBron, che assomma più partite in post season di tutto il roster di Boston, ha messo 30 punti in gara2, metà nell’ultimo quarto.
Rose è tornato ai playoff dopo tre anni, Butler ha giganteggiato, Bulls avanti con margine su Milwaukee, questa serie non dovrebbe portare sorprese.
Ad Ovest, 2 a 0 per Golden State, Houston e Memphis, stanotte San Antonio si è presa il vantaggio del fattore campo vincendo 111-107 a LA. Duncan è stato il top scorer con 28 punti, quinto giocatore a superare i 5000 nei playoffs; sabato compirà 39 anni, ma per lui il tempo non sembra passare. Spurs in vantaggio di 10 punti nell’ultimo quarto, prima del ritorno dei Clippers che hanno impattato mancando prima con Paul poi con Griffin il canestro della vittoria. All’OT, Duncan ha messo due canestri di fila, Mills si è distinto in uscita dalla panchina, determinante Leonard. Inutile da parte californiana la tripla doppia di Griffin, mentre Paul non ha eguagliato la magistrale prova di gara1. E’ l’unica serie sull’1 a 1, venerdì si gioca in Texas.
Due onorevoli sconfitte per New Orleans all’Oracle Arena, dove Golden State è imbattuta da tre mesi. Sabato Curry ha mostrato con 34 punti perchè meriterebbe l’Mvp, lunedì ha lasciato la ribalta allo splash brother Thompson. In semifinale potrebbe affrontare Memphis, che sta regolando Portland piuttosto agevolmente. Sorprende lo sloveno Udrih, ex Olimpia Milano, generoso Conley, capace di marcare differenza malgrado una distorsione al piede destro. Non basta ai Blazers il solito Aldridge, Lillard non sta giocando alla sua altezza.
Dallas piegata da Houston e dai propri problemi. Rondo ha giocato la sua ultima partita in maglia Mavs: la schiena lo ha bloccato e Carlisle ha dichiarato che non sarà con loro il prossimo anno. Fuori fino al termine dei playoffs anche l’ex Rockets Parsons, che dovrà operarsi al ginocchio. Harden meno scatenato del solito per Houston, ma in gara2 si è rivisto l’Howard dei tempi belli, sei alley-oop e 28 punti per lui, perfetta l’intesa con Josh Smith, con cui giocò ai tempi del liceo. Se il miglior centro del paese torna quello del pre-infortunio sono guai per tutti.
La più forte squadra esclusa dai playoff ha cambiato allenatore: dopo sette anni e la finale del 2012, Scott Brooks non è più l’head coach di Oklahoma.

San Antonio-Clippers 1-1