Renzi visita Marzabotto
Festeggeremo tutti il 25 aprile, ma in pochi ricordano la storia di quel periodo, quando i partigiani liberarono Torino, Firenze, Milano, Genova, Roma e via via tutte le altre città italiane cadute sotto il potere del Nazifascismo. Oltre alle grandi città, però, meritano un ricordo particolare anche quei comuni, come ad esempio, Marzabotto che sempre in quel periodo, nel 1944, vissero delle vere e proprie stragi. Sono trascorsi 70 anni da quella strage, oggi il premier Matteo Renzi si è recato, per una visita commemorativa, proprio a Marzabotto, per ricordare la drammatica e tragica storia avvenuta nel 1944. Marzabotto, infatti, insieme a due altre città Boves, in provincia di Cuneo e Sant’Anna di Stazzema è stato un punto di riferimento fondamentale nella dura rappresaglia partigiana verso il Nazifascismo che aveva preso il monopolio di tutta l’Italia, dove nelle battaglie persero la vita moltissime persone. Ha detto il premier Matteo Renzi: “ci dobbiamo ricordare che la storia di Marzabotto è la storia tragica, drammatica di un pezzo d’Italia”, da presidente del Consiglio ha aggiunto: “sono qui per inginocchiarmi davanti la storia del nostro paese, per conservare i valori e perché l’Italia sia portatrice di pace, entusiasmo e bellezza”.
Ma cosa accadde a Marzabotto? L’eccidio di Monte Sole (più noto come strage di Marzabotto, dal maggiore dei comuni colpiti) fu un insieme di stragi compiute dalle truppe nazi-fasciste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno che comprendono le pendici di Monte Sole in provincia di Bologna.
La strage di Marzabotto è un crimine contro l’umanità e uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile perpetrati dalle forze armate tedesche e fascisti italiani in Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale. Nel 1994 il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, fondando soprattutto sui dati delle anagrafi dei Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, ha dimostrato come il dato relativo ai caduti vada diversamente considerato e messo in relazione a un più ampio territorio. Infatti gli eccidi compiuti da nazisti e fascisti colpirono i tre comuni durante l’estate-autunno 1944 e causarono complessivamente la morte di 955 persone: in particolare la strage nazista del 29 settembre – 5 ottobre 1944 fu causa di 770 morti. Il premier ha inoltre aggiunto: “Sono qui per ringraziare questa comunità, in particolare le persone che hanno vissuto quei giorni e per una vita hanno portato segnate sulla pelle le ferite dell’assurdità senza fine”.