Oltre lo sguardo: Steve McCurry in scena a Cinecittà
La fotografia di Steve McCurry approda nel magico mondo di Cinecittà; nel posto dove i più grandi registi come Visconti, Fellini, Scorsese, Francis Ford Coppola, hanno diretto i loro film segnando per sempre la storia del cinema. La mostra, Oltre lo sguardo, a cura di Biba Giacchetti e Peter Bonazzi che sarà possibile visitare fino al 20 settembre 2015 presso il Teatro1, contempla una originale selezione della vasta produzione artistica del fotografo con lo scopo di narrare l’avventura della sua vita e della sua professione. Ad arricchire questo meraviglioso tracciato, posti ai lati come ne dovessero delimitare i confini, una serie di video costruiti attorno alle massime dell’autore che condensano la sua incredibile esperienza e il suo modo di intendere la fotografia.
Dei centocinquanta scatti esposti un terzo è costituito dalle sue icone più famose; il resto sono nuove soluzioni che testimoniano l’allargamento degli orizzonti verso «una dimensione quasi metafisica dello spazio e dell’umanità che lo attraversa e lo sospende con la sua assenza». Senza perdere la capacità di incantare e di provocare enormi suggestioni McCurry, in alcune foto scattate proprio a Cinecittà e in altri lavori più recenti, ha portato questa nuova ricerca oltre lo sguardo immortalando porte e finestre per descrivere lo spazio e la luce e per superare la paura ed il dolore.
Tutte le sue immagini presentano un’innegabile capacità compositiva che riesce a sintetizzare le storie delle persone creando una speciale empatia con l’osservatore; nel guardarle si entra in comunione con l’ambiente e i volti ritratti fino ad immedesimarsi.
L’affascinante novità di questa retrospettiva è data da un allestimento del tutto nuovo progettato appositamente dall’estro architettonico di Peter Bottazzi; le foto non sono impaginate sulle pareti ma messe in scena su tele scure che cadono dall’alto creando una sorta di labirinto composto da diverse sezioni. In mancanza di un percorso obbligato ci si muove liberamente ed è come se in un’unica mostra fossero contenute altre mostre. Il visitatore immerso in una coinvolgente reciprocità di sguardi viene costantemente sollecitato a perdersi e a stupirsi.
Steve McCurry è sempre stato attratto dal fascino di Cinecittà e questo evento celebra non solo il suo lavoro, ormai famoso in tutto il mondo, ma anche il suo amore per questo luogo che ha rappresentato un sogno e un mito fin dalla sua giovinezza americana; tale da indurlo, quando gli sarà commissionato il primo portfolio dedicato all’Italia, a sceglierlo tra le sue prime destinazioni.
Sebbene solo successivamente abbracci la fotografia i suoi scatti saranno sempre influenzati dai suoi studi e dalla sua grande passione per il cinema. In ogni sua foto dopo aver osservato attentamente la realtà McCurry la traduce e la riassume brillantemente come fosse la scena di un film.
Nelle registrazioni proiettate in sala si apprende il modo di operare dell’artista che raccomanda di scegliersi sempre dei collaboratori senza i quali il rischio di perdere molto tempo e quello di imbattersi in situazioni difficili in cui si può anche perdere la vita è elevatissimo. I suoi occhi curiosi e attenti sono la prova del suo acume; la pacatezza e la grande pazienza il segreto del suo successo. All’interno del catalogo Icons, intervistato da Biba Giacchetti nel commentare la bellissima foto della locomotiva dice una frase che esprime tutta la sua capacità di stare al mondo senza offenderlo e senza lasciarsi sopraffare: «Le cose accadono quando dai loro il tempo di accadere». Tutta la sua arte in fondo sorge da questa suprema consapevolezza.