Pallavolo: quando le sfide non si giocano in campo
Qualche volta gli sportivi si ritrovano a combattere battaglie diverse da quelle alle quali sono abituati, partite che non si decidono su un campo da gioco, ma purtroppo in un letto di ospedale. Questa difficile sfida è toccata anche
alla pallavolista Sara Anzanello, centrale trentatreenne della nazionale azzurra, in prognosi riservata da giorni a causa di un trapianto di fegato. La centrale milita attualmente in una squadra dell’Azerbaijan, dove ha contratto l’epatite che l’ha costretta al trapianto. Il mondo del volley rosa è stretto intorno a lei dall’inizio della vicenda e tutti confidano nella combattività della giocatrice di Ponte di Piave. Sara ha alle spalle una gloriosa carriera fatta di un titolo mondiale nel 2002 e di ben due Coppe del mondo. Nel campionato italiano ha militato per dieci anni a Novara, nell’Asistel Volley, collezionando numerose soddisfazioni, per poi approdare per circa due anni a Bergamo ed in fine in Azerbaijan. Un fulmine a ciel sereno ha lasciato tutti senza parole, specialmente chi la conosce da molto come la collega Jenny Barazza: “Questa notizia ci ha distrutto, siamo tutte sotto shock“.
Per ora i medici non si sbottonano, il bollettino medico informa che la pallavolista è stabile e reagisce, ma la prognosi è ancora riservata. Sara non è l’unica combattente del volley rosa, un’altra senatrice azzurra era stata costretta da un tumore al seno a lottare per la vita: Eleonora Lo Bianco, colpita nel 2010 da questo male ormai sempre più frequente nelle donne. La Lo Bianco è riuscita a vincere la sua sfida contro il cancro ed un anno dopo è tornata a fare ciò che le riesce meglio, giocare la sua amata pallavolo. Un altro vincente in questa “disciplina” è Jack Sintini, al quale nel 2011 venne diagnosticato un tumore al sistema linfatico. Anche Sintini è stato più forte della malattia e precisamente dodici mesi dopo la diagnosi ha ottenuto la certificazione di idoneità sportiva ed è stato ingaggiato dall’Itas Diatec Trentino, uno dei club tra i più vincenti del campionato italiano ed attualmente in vetta alla classifica.
Dopo tutte queste note positive il pensiero va inevitabilmente a chi non ce l’ha fatta, a chi ha seguito ardentemente la propria passione, ma è stato fermato da mali che neppure la voglia di vivere può combattere. Vigor Bovolenta ci ha lasciati quasi un anno fa, il 24 marzo, quando si accasciò a terra durante una partita di B2 a causa di un problema cardiaco e morì poco dopo in ospedale. Bovo, giocatore che ha visto e fatto parte della “generazione di fenomeni” si è spento all’età di 37 anni lasciando la moglie in attesa di un figlio che non avrebbe mai conosciuto. Un ultimo saluto va ad un’altra icona dello sport, seppur non pallavolistico, Pietro Mennea stroncato da un cancro a 61 anni questo giovedì.