“I bambini sanno” e con Walter Veltroni ci aiutano a spiegarci il mondo
Ieri sera all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al cospetto delle più alte cariche dello Stato, del presidente del Repubblica Sergio Mattarella, presidente della Camera Laura Boldrini, e del presidente del senato Pietro Grasso, è stato presentato in anteprima il nuovo lungometraggio dell’ex sindaco di Roma Walter Veltroni.
Veltroni ha attraversato l’Italia per quasi un anno per raccogliere le opinioni di 39 bambini che si sono confrontati sull’amore, sull’omosessualità, sulla religione, sulla crisi e le ha raccolte nel suo nuovo documentario “I bambini sanno”, prodotto da SkyCinema, Wildside e Palomar, che sarà distribuito nei cinema italiani dal 23 aprile dalla BIm distribuzione.
I bambini incontrati da Weltroni immaginano un Paradiso tutto bianco, uguale al mondo terreno con negozi, ristoranti, campi da calcio, ma su delle nuvole, avvolto nel bianco più puro che possa esistere; credono che Dio sia un supereroe che capisce chi sono le persone buone e chi le cattive. Vivono l’amore con serenità, senza pregiudizi, non hanno paura degli omosessuali e credono che possano poter adottare un bambino, così da non lasciarlo solo e farlo crescere felice in una famiglia. C’è anche una bambina, figlia di due madri lesbiche, che non sa spiegare cosa ci sia di “diverso” nell’ esser cresciuta con le sue mamme, poiché per lei è equivalente ad aver avuto un papà e una mamma.
Hanno meno di 13 anni e alcuni di loro dietro il loro sorriso nascondono già delle ferite: l’aver perso un padre, aver lasciato il proprio Paese per cercare un futuro migliore in Italia, il non riuscire ad essere accettato dai propri coetanei perché più intelligente di loro e venir scambiato per autistico dalle maestre, o il rimanere soli perché il proprio genitore è costretto a lavorare tutto il giorno.
Questi bambini fanno parte di quei giovani italiani a cui il Presidente Mattarella dedicò il suo discorso d’iniziazione, quelli a cui bisogna riconoscere il merito, perché sono un orizzonte di speranza per la Nazione.
I bambini sanno della crisi, pensano che per risolverla bisogni fare una rivolta, la vivono in famiglia, con un papà che lavora nelle acciaierie di Piombino ed è costretto a rimanere a casa per un mese, e hanno paura, temono il futuro, anche se in esso nutrono ancora speranza. Quando gli viene chiesto “Cosa serve nella vita per essere felici?” Kevin – filippino di 11anni – risponde senza pensarci troppo: “Sognare”.
“I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta”
Antoinede Saint-Exupéry – Il piccolo principe
E chissà che dopo la visione di questo documentario gli adulti riusciranno a capire meglio il mondo dei bambini, la loro visione, i loro sogni piccoli e grandi.
Perché, come dice Lorenzo: “Gli adulti non sanno quanto è difficile per un bambino vivere”.