Salvini spiana i Rom: demagogia leghista (VIDEO)

Matteo Salvini riaccende su di sé i riflettori innescando nuovamente la polemica e sortendo l’irrimediabile effetto di trovarsi costantemente al centro dell’attenzione mediatica. Lanciando granate mediatiche il leader del Carroccio, le prepara con certosina diligenza e le rifila coma cura a ogni mali. Banalità, demagogia ma anche efficacia tecnica costruita su impalcature retoriche esemplificative con cui Matteo impazza e nutre lo spirito dei molti incapaci di capire il proprio tempo, ipnotizzati da un sogno leghista fatto di felpe, embarghi e blocchi navali. L’ultima trovata?  spianare i campi rom. Salvini lo dichiara a Mattino 5, con naturalità lapalissiana di chi ha sempre soluzioni prêt à porter : “Cosa farei io al posto di Alfano e Renzi? Raderei al suolo tutti i campi rom”. Semplice, tout-court.“Gli darei tempo sei mesi poi li raderei al suolo” aggiungendo poi a L’aria che tira su la7: “I rom hanno il diritto e il dovere di vivere come gli altri e di mandare i figli a scuola ma il campo in quanto tale è al di fuori della legge, col dovuto preavviso gli do la possibilità di vivere come gli altri, ma i campi rom non dovrebbero esistere.”

Immediate le reazioni indignate dal mondo politico e istituzionale. Dalla Camera si innalza la voce della Presidente della Camera, Laura Boldrini: “Trovo il verbo ‘radere’ abbastanza inquietante. I campi vanno mantenuti ma deve essere trovata una soluzione abitativa alternativa. Questo non significa annientare chi abita i campi, bisogna far seguire una politica abitativa”. Una lettura esaustiva quanto insufficiente quella dell’inquilina di Montecitorio, la classica dichiarazione di un intento che non c’è e che se c’è è tanto coraggioso quanto “l’abbastanza inquietante”della Boldrini utile solo a fare il gioco di chi aizza auto sponsorizzando sé stesso. A controbattere dal lato del Governo invece interviene Edoardo Patriarca (PD) in secca replica all’europarlamentare leghista: “Salvini la smetta col suo qualunquismo da quattro soldi, siamo una seria alternativa ai Rom, e tanti comuni lo stanno facendo, e vedrà che non ci sarà bisogno di buttare giù alcunché” sulla stessa linea ma dialogante Khalid Chaouki, coordinatore piddì dell’intergruppo immigrazione “La questione va certamente affrontata di petto e con determinazione, a partire dalla tutela dei minori, dallo sfruttamento e dalla chiusura dei vergognosi campi-ghetto, simbolo del fallimento trasversale delle politiche sui rom in questi anni soprattutto nella Capitale.” Anche il Vaticano reagisce, Monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, organismo pastorale Cei, commenta così l’uscita infelice del leader Padano: “ Da Salvini concetti ignoranti e insensati […] la Lega continua ad affrontare temi tanto urgenti e importanti affidandosi alla demagogia”.

Una pletora, in definitiva, di controdichiarazioni, commenti, esternazioni. Un plotone di esecuzione mediatico come siamo abituati a vedere ogni qual volta Salvini decide di buttar carne sul fuoco. Dall’immigrato all’esodato sino ai roma il segretario leghista è esponente ante litteram di un nuovo genere letterario quello dei fuochi di paglia. E se dal canto suo l’europarlamentare lumbard si spoglia d’arco e frecce scagliando tweet e social post, se al verde di Sharwood il Robin Hood leghista ribalta ogni logica di buon senso attaccando i deboli per colpire i forti, sul fronte opposto la politica quella “seria” non trova risposte, storce il naso, batte i piedi senza accorgersi di come l’assenza di risposte porti, pian piano la sirena a millantare il marinaio che alla fine al “trattore come arma di giustizia sociale” finisce per crederci davvero.

Fonti: ANSA, La7