Violenza donne: nasce “Scialuppa Help Line”
Per rompere il muro del silenzio e aiutare concretamente tutte quelle donne che purtroppo sono vittime di violenza, qualsiasi tipo di violenza essa sia, nasce a Roma il Progetto Scialuppa. Scialuppa, “Servizio di Consulenza, Informazione e Accoglienza nell’urgenza Per Progetti di Autodeterminazione”, vuole essere una vera e propria ancora di salvataggio per poter venir fuori da situazioni difficili, proprio come la scialuppa può condurre sulla terraferma le vittime di un terribile naufragio.
Il servizio è attivo dal mese di marzo ed è stato ideato e messo in atto dal Consorzio Casa Internazionale delle Donne (Cidd) in partnership con la cooperativa sociale Be Free e le associazioni Il Cortile e Cora Roma onlus grazie al contributo dell’otto per mille alla Chiesa Valdese. Nello specifico, il progetto Scialuppa si prende cura delle vittime di violenza perpetrata nelle relazioni intime da un partner o da un ex-partner; delle vittime di violenza istituzionale, intesa come disagio subito dalla donna a causa dell’immobilità, o peggio dell’ostilità delle istituzioni davanti ad una situazione di disagio. Lo staff presta particolare attenzione alle donne vittime di violenza nel contesto domestico, affrontando con particolare cura quelle delicatissime situazioni in cui la violenza si consuma davanti agli occhi dei bambini. Il progetto, inoltre, non trascura le difficoltà legate alla ricerca o alla perdita del lavoro. I servizi che offre Scialuppa sono vari, a partire da colloqui telefonici di orientamento, fino ad arrivare alle consulenze specialistiche (antiviolenza, legale, psicologica, medico sanitaria, orientamento e accompagnamento al lavoro, sostegno alla genitorialità). Si offrono sia percorsi individuali che di gruppo nonché laboratori rivolti alle bambine e ai bambini finalizzati alla sensibilizzazione dei più piccoli nei confronti dell’atroce mostro chiamato violenza. Il punto di partenza per potersi avvalere dei servizi offerti da Scialuppa è la Help Line: 3357688458, la linea è attiva dal Lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 19.00.
Quello della violenza di genere è divenuto un tema di dibattito pubblico solo negli ultimi anni. I primi Centri Antiviolenza, infatti, nascono solo alla fine degli anni novanta ad opera di associazioni di donne provenienti in particolar modo dai movimenti femministi degli anni settanta. La violenza sulle donne, in qualunque forma si presenti, e in particolare quando si tratta di violenza interna al nucleo familiare, è uno dei fenomeni sociali più nascosti. Le ricerche compiute nell’ultimo decennio dimostrano come la violenza di genere sia un fenomeno diffuso e cronico tanto nei paesi industrializzati quanto in quelli in via di sviluppo. Vittime e aggressori appartengono ad ogni ceto sociale, culturale ed economico. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita ed il rischio maggiore è rappresentato da familiari, mariti e padri, seguiti da amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi. Un’indagine svolta dall’ISTAT nel 2006 su un campione di donne tra i 16 e i 70 anni, ha evidenziato che in Italia 6 milioni e 743 mila donne, cioè il 31,9% della popolazione femminile, dichiara di essere stata vittima di violenza, fisica o sessuale, almeno una volta nella vita; Il 14,3% delle donne afferma di essere stata oggetto di violenze da parte del partner. Inoltre, il 93% delle donne che afferma di aver subito violenze dal coniuge ha dichiarato di non aver denunciato i fatti all’Autorità. Tale percentuale sale al 96% se l’autore della violenza non è il partner.