Scopriamo la verità? Guerra di Bugie al Teatro de’ Servi
Adamo ed Eva. Se non avessero mangiato la mela? Diciamocela: rinunciare al peccato non è proprio dell’essere umano. Non conta tanto essere buoni o cattivi; è che c’è qualcosa di maledettamente affascinante nel violare le regole. Che poi, forse, quando lo si fa, si scopre qualcosa in più di se stessi. Ma i sopracitati non sono certo quelli del Libro Sacro (ad alcuni). Siamo a teatro, che a volte è molto più simile alla vita della vita stessa.
Può Adamo, cinquantenne, lasciarsi sedurre da Eva, ventenne? Forza, sù, abbattiamo il muraglione del moralismo! Può farlo anche se la ragazza è la figlia del suo migliore amico? E aggiungiamoci pure che costei è cresciuta non tanto con il padre naturale, ma con il cinquantenne che alla fine si porta a letto. Che confusione. Ma che importa, tanto dicono tutti bugie, non facciamoci mancare niente! E se la bugia serve a nascondere la parte più reale di sè, aggiungiamoci anche il figlio di Adamo che, al posto di parlare, preferisce ruttare. Più sua madre, donna affascinante e con abbastanza esperienza da poter dare consigli ad Eva e poi, credendo di non essere scoperta, portare avanti una relazione segreta con il padre. Ma allora non si salva nessuno? Gli uomini non capiscono le donne e le donne si vendicano con la menzogna? Le alternative sono due: portare la questione in uno di quei mediocri talk show televisivi, o godersi a suon di risate la varietà dell’esperienza umana. Senza giudizio, senza moralismi; senza dire che non si fa, senza additare nessuno. Tanto si tratta di teatro; le finestre condominiali offrono uno spettacolo totalmente diverso. O forse no?
Guerra di bugie, ideato dall’inconfondibile penna cinica e ironica di Rosario Galli e Carlo Prinzhofer, con la regia di un vero maestro di teatro: Giancarlo Sammartano. Una commedia costruita in maniera esemplare, dalla musica alle luci, con un’incalzante ritmo d’azione che non allenta mai l’attenzione del pubblico. Interessante la scenografia, di Nicoletta Sammartano: un salone circondato da porte che si aprono, sbattono, nascondono i segreti, le indicibile verità dei personaggi. Interpreti della piece Giorgio Carosi, Serena Ventrella, Paolo Gasparini, Eleonora Pariante e Filippo Andreetto, che andranno in scena fino al 31 marzo al Teatro de’ Servi. Se potete, non perdeteveli: è l’unico modo per smascherare bugie inconfessabili. Potrebbe servire da esempio, no?