Legabasket, vendetta Milano travolta Sassari
Nona di ritorno in Legabasket con Milano saldamente in testa con sei punti di vantaggio su Venezia e una partita da recuperare, sintomo evidente di un dominio incontrastato dopo la vittoria interna contro Sassari che scivola a meno otto in terza posizione raggiunta da Reggio Emilia. Nel big-match del Mediolanum Forum le scarpette rosse chiudono la pratica Banco Sardegna (97-80) in meno di venti minuti vendicando le cocenti e recenti delusioni di coppa. Partita a senso unico scandita da un ritmo frenetico e deciso a suon di bombe da Gentile (20p e 4/5 dalla lunga) Brooks (20p e 5/9 dalla lunga) e dai muscoli di Samardo (14p) contro cui ben poco hanno potuto gli uomini di Sacchetti travolti da un vero e proprio tsunami col solo Dyson (27p) a difendere l’onore delle armi. Fatica più del previsto Venezia per sbarazzarsi di una Pesaro (84-72) lucida e abile a rimettere in discussione un match virtualmente finito dopo la terza sirena chiusa a meno venti. La Recalcati band soffre un fisiologico appannamento non riuscendo a mantenere la stessa intensità nei quaranta minuti, ma l’esperienza di gente navigata come Ress (8p e 5st) e Ortner (12p) è utile proprio nei momenti in cui l’orologio non gira a pieno regime. Pesaro guarda il bicchiere mezzo pieno con un ultimo quarto pirotecnico e 32 punti all’attivo, quattro uomini in doppia cifra e una salvezza sempre più dietro l’angolo.
Vittoria importantissima in chiave play off di Reggio Emilia che sbanca il fortino del PalaFantozzi (67-73) con personalità e grande fisicità dominando per due quarti e mezzo in ogni settore grazie a un Polonara (18p e 16r) tridimensionale come il Jack Galanda degli anni d’oro, e un Kaukenas usato sicuro e garantito (14p) e al duo Diener-Lavrinovic sulla via della guarigione proprio nel momento caldo che si avvicina alla post-season. Capo D’Orlando subisce l’onda d’urto iniziale, ma è pronta a riaprire il match senza mollare con un’ottima distribuzione dei carichi offensivi – tutti in doppia cifra gli yankees – e la tranquillità di fondo di chi vede la salvezza come obiettivo centrato. Impazza la lotta per la quinta piazza con Trento e Brindisi a pari merito a quota ventotto ed entrambi vincenti contro Caserta e Varese. La matricola Dolomiti regola di misura la resistenza di una Pepsi all’ultimissima spiaggia (73-66) dopo quattro quarti duri e spigolosi col risultato in bilico e molto nervosismo. Coach Buscaglia può sempre contare sulla solidità di Owens (12p e 9r) ben supportato dall’atletismo di Tony Mitchell (11p) e dall’ottimo rendimento di un Davide Pascolo( 14p e 5/6) sempre più fattore in campo. Caserta ha parzialmente recuperato Dommercant (9p in 13’) si affidanda al solito Ivanov (16p) e alle mani calde di Antonutti e Vitali (5/11 complessivo dai 6,75) sfiorando l’impresa, ma Esposito è costretto a raccogliere i cocci e a fare i conti con un destino segnato con sole sei partite da disputare.
Brindisi espugna Masnago (82-93) dimostrando competitività anche al di fuori del PalaPentassuglia con una prova maschia chiusa con un crescendo finale dopo tre quarti di sostanziale equilibrio. Match-winner indiscusso James Mays (23p e 14r) che con 10 punti e 7 rimbalzi nel quarto finale ha spostato l’inerzia della contesa ottimamente coadiuvato da un super Marcus Denmon (29p in 28’) rebus irrisolto per coach Caja che pur avendo il miglior Eyenga stagionale (27p) è arrivato a corto di fiato nel momento cruciale con poche rotazioni e un Diawara (5p) improponibile. Partita anche la caccia alle ultima due posizioni utili per i playoff con un drappello di squadre pronte a vendere cara la pelle, e tra queste spicca una ritrovata Acea Roma che con la terza vittoria consecutiva sbanca Cremona (71-74) raggiungendola a quota venti e rientrando a pieno titolo nella lotteria di fine stagione con Bologna e Pistoia nel mirino a quota ventidue. Gli uomini di coach Dalmonte reggono fisicamente l’onda d’urto del trio Bell-Clark-Daniel incanalando l’incontro sui loro binari preferiti a basso ritmo con continue rotazioni e carichi offensivi equamente distribuiti. Sugli scudi un ottimo Stipcevic (17p) e un chirurgico Freeman (11p e ¾ dai 6,75) sempre più inserito nei meccanismi capitolini nel convulso finale convulso in cui Cremona sparacchia dalla lunga perdendo il filo del match mentre Roma ritrova un’insolita lucidità nelle scelte di tiro proprio nel momento decisivo.
Torna al successo Avellino che esce dal tunnel sbarazzandosi in scioltezza di una Granarolo accreditata in ottima forma (96-79). Partita decisa da un break fulmineo nel secondo quarto dove gli uomini di Frank Vitucci sapientemente guidati dal fosforo del neo-acquisto Marques Green hanno impallinato la molle difesa felsinea, con Banks (17p) e Hanga (23p e 8/9 dal campo) a menare le danze e il solito Anosikee (17p) sempre più signore degli anelli. Bologna va un po’ per conto suo, Hazell (27p) e Ray (15p) a fare bottino a buoi scappati con la netta sensazione che lo spirito di squadra sia rimastio in quel di Casalecchio dove le V nere viaggiano col pilota automatico. Chiudiamo con il posticipo del PalaCarrara in cui Pistoia ha prevalso in overtime contro la Vitasnella Cantù (88-87)– che resta a quota venti – nella quale ha esordito il mitico Ron Artest rinominato Metta World Peace personaggio leggendario dell’universo NBA, dove oltre all’anello vinto con i Lakers e al riconoscimento come miglior difensore dell’anno (2003/2004) è rimasto impresso per la maxi rissa a Detroit costatagli settantatrè turni di squalifica e per la gomitata rifilata a James Harden punita con sette turni di stop. Personaggio unico che a 35 anni ha dimostrato tutto e il contrario di tutto, vedremo se sarà in grado di lasciare il segno anche in Italia. Sedici punti al suo esordio con 3/14 dal campo 8 su 8 ai liberi e 8 rimbalzi, le premesse ci sono tutte, il talento è indiscutibile speriamo che la testa vada di pari passo con le gambe. Nel prossimo turno il big-match del PalaBigi tra Reggio Emilia e Venezia, il testa coda Caserta-Milano e Sassari che attende in casa Trento.