NBA: l’uragano Harden travolge i Pacers
Grande prova del Barba, che allontana Indiana dai playoff, raggiunti nella notte da Memphis e Chicago. Golden State sempre più prima, importante vittoria di Boston, sagra dei giovani in Utah-Minnesota. L’exploit di Gallinari, Nash annuncia il ritiro, NCAA alle sweet sixteen. La “Pace nel Mondo” sbarcherà in Italia.
Il 12 marzo Indiana era sesta ad Est ed attendeva a breve il ritorno del suo giocatore franchigia. Oggi Paul George è ancora fermo ed i Pacers hanno perduto sei gare di fila scendendo al decimo posto. Vogel ed i suoi hanno pure avuto la sventura stanotte di imbattersi in Harden, che gli ha messo 44 punti, 19 nell’ultimo quarto. Resta in piedi la candidatura del Barba al titolo di mvp, mentre i Rockets con 804 triple in stagione si avvicinano al record di 840 dei Knicks 2012/13.
Boston ottiene il provvisorio piazzamento chiave in griglia passando 110 a 91 a Brooklyn con una tripla doppia di Turner. I Celtics respingono le velleità playoff dei Nets, che erano in un buon momento. Non bastano i 31 di Lopez, anche perchè Brooklyn tira un mortificante 1/17 dall’arco.
28 punti di Mirotic, 27 di Gasol: Chicago batte Charlotte e guadagna l’accesso ai playoff. Il montenegrino ex Real Madrid, alla prima stagione NBA, è sempre più al centro del progetto di Thiboudeau, che per ora continua ad utilizzarlo in uscita dalla panchina. In attesa di Rose è rientrato Butler dopo l’infortunio al gomito.
Sesta vittoria di fila per Golden State, sicura di ottenere il primo posto ad Ovest e vicina anche ad assicurarsi quello assoluto. Washington annichilita, incapace di segnare dal campo ai Warriors nei primi 11′ della ripresa. E’ tornato Thompson dopo i guai alla caviglia, mentre le prodezze di Curry non fanno più notizia.
Atlanta è certa di arrivare prima ad Est ma si trova ora staccata di 4 lunghezze da Golden State, giocherebbe in California una al momento solo ipotetica e comunque auspicata da entrambi gara7 di finale. Gli Hawks hanno perso tre partite consecutive per la prima volta in stagione, preoccupante la disfatta contro San Antonio.
Anche Memphis è già ai playoff. New York era andata avanti con una tripla di Galloway ad inizio ripresa, poi Randolph e compagni hanno cambiato passo e non c’è stata storia.
Le ultime notizie su Durant, che rischia di aver chiuso la stagione, suonano come una condanna per le ambizioni di Oklahoma, che al massimo potrà contendere a Phoenix e New Orleans l’ultimo posto ad Ovest, ma senza speranze di dar fastidio alle favorite.
Nella gara giovane Utah-Minnesota brilla il 20enne LaVine. Vincitore della gara delle schiacciate all’All Star Game, ha propiziato con 27 punti il successo Wolves.
Sappiamo come sia la stagione di Denver, tuttavia i 40 punti firmati da Gallinari domenica contro Orlando, suo massimo in carriera, sono una notizia da rimarcare. Attorno a Danilo potrà partire la rinascita Nuggets.
A 41 anni, dopo due titoli di mvp, si è ritirato un grande di questo gioco. Steve Nash è stato uno dei migliori passatori di sempre e, canadese, fra i non americani più determinanti nella lega.
Le finali NCAA sono giunte alle Sweet Sixteen. Avanzano Kentucky e Duke, che contro San Diego State ha avuto 26 punti dalla stella Okafor. E’ uscita Villanova, battuta 71 a 68 da North Carolina State, mentre nel Midwest le triple di Wichita State hanno messo fuori Kansas. Nel match più interessante del 3° turno, Michigan State ha eliminato Virginia, n.2 ad Est, per 60-54. Cavaliers penalizzati dalla cattiva giornata al tiro, protagonista tra gli Spartans la guardia Trice, autore di 23 punti nonché della tripla della sicurezza nel finale.
All’anagrafe fa Metta Worldpeace, pare che a breve diventerà The Panda’s Friend. Colui che sempre sarà noto come Ron Artest è un giocatore di Cantù. Arriva nel campionato italiano uno dei più folli individui mai scesi su un parquet, grande difensore, il maggiore personaggio arrivato qui dalla NBA dai tempi di Dominique Wilkins. Conoscendo il tipo, verrà davvero? Durerà? Di certo farà scrivere di lui anche chi non si occupa di basket.