Giallo nella Capitale. Trovato senza vita nel suo appartamento
Nudo, legato al letto, morto. Un quarantottenne romano, M.P., funzionario della Banca d’Italia, è stato trovato ormai senza vita nel suo appartamento, nel quale viveva solo, non lontano dai Parioli. Gli agenti del commissariato di Villa Glori indagano.
L’allarme viene dal terzo piano di un palazzo di Via Sacchi. Alcuni condomini, preoccupati dopo aver chiamato il vicino senza aver ricevuto risposte, si rivolgono al 113. La porta è chiusa dall’interno e l’unica via di accesso è una finestra aperta dell’appartamento. I vigili del fuoco rendono accessibile l’ingresso ai poliziotti che si trovano davanti a ciò che non avevano previsto. Un giallo, l’ultimo di una lunga serie nella capitale, che questa volta si tinge di rosso. L’uomo infatti è stato trovato supino, con una cinta intorno al collo e fissata ad una spalliera del letto, completamente nudo e irrimediabilmente senza vita. Lo strangolamento, probabile causa del decesso.
Una trasgressione finita in tragedia è l’ipotesi che affiora dai primi rilevamenti della scientifica e dei poliziotti. Durante un atto di autoerotismo probabilmente, ma gli elementi da tenere in considerazione non sono pochi. Nessun segno di scasso o di oggetti trafugati e la porta chiusa dall’interno. Sono al vaglio tutte le possibili cause, suicidio compreso. Un modo poco decoroso, forse, per decidere coscientemente di scrivere l’ultimo atto della propria vita. Ipotesi resa meno probabile dalle dichiarazioni dei genitori della vittima che affermano di non aver percepito nulla di strano nel comportamento del malcapitato durante una conversazione avvenuta la sera precedente. Resta dunque da chiarire se ci sia stata o meno la partecipazione di una seconda persona al rito dalle drammatiche conseguenze.
di Maria Chiara Pierbattista