Divorzio breve all’italiana

In Italia divorziare sta per diventare più “facile”, o per lo meno più veloce. Il Senato ha, infatti, approvato il disegno di legge sul divorzio breve, dopo anni e dopo i confronti con gli altri Paesi europei, anche l’Italia ha deciso di accorciare i tempi.
La Camera più alta ha fatto passare il ddl con 228 sì, 11 no e 11 astenuti, il testo poi dovrà tornare alla Camera dei Deputati, perché sono state effettuate delle modifiche tecniche, per l’approvazione finale, ma ormai il grosso è stato fatto. La legge sul divorzio in Italia risale al 1970, il sistema giudiziario prevede: prima una causa di separazione coniugale, passati poi tre anni, si potrà inoltrare la domanda di divorzio e anche in questo caso si dovrà tornare davanti al giudice. Questo naturalmente comporta tempi e costi più alti. Ora con l’approvazione del disegno di legge, i tempi si riducono drasticamente, precisamente quelli che riguardano il periodo di separazione. Se il provvedimento è giudiziario basterà solo un anno, se è consensuale sei mesi e si potrà divorziare. Il senatore Claudio Martini, vicepresidente del gruppo Pd, ha dichiarato che questo disegno di legge è necessario e atteso da moti cittadini e rappresenta un grande passo in avanti per la legislazione italiana in materia dello scioglimento del matrimonio. Anche da Forza Italia i pareri su questo ddl sono positivi, il deputato Luca d’Alessandro, segretario della Commissione Giustizia alla Camera, ha definito l’approvazione da parte del Senato una splendida notizia e spera che alla Camera si approvi la legge in tempi brevi. Tra le modifiche apportate al testo è stato eliminata quella che riguarda il cosiddetto divorzio “lampo” che consiste nel togliere del tutto il periodo di separazione. La motivazione principale di questo taglio, l’aveva data il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, che ha dichiarato che la maggiore preoccupazione è che il ddl avesse potuto rimanere bloccato alla Camera e quindi tempi più lunghi per l’approvazione. Scelta condivisa dal presidente al Senato dell’Area popolare Ndc-Udc, Renato Schifani che su Twitter ha sottolineato il ruolo che ha avuto Area popolare per impedire i divorzi tipo “Las Vegas”, per tutelare minori e coniuge debole.

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Un provvedimento del genere permette all’Italia di mettersi al passo con gli altri Paesi europei che già da diverso tempo hanno dei tempi molto ristretti in tema di divorzio. La Lega italiana del divorzio breve ha constatato che molte coppie italiane si recano all’estero per divorziare, proprio per via dei costi e dei tempi più ristretti. In Romania il divorzio è diretto senza nessuna fase preliminare; in Germania la richiesta deve essere accompagnata dalla dimostrazione che i coniugi sono separati da un anno, in caso non fosse consensuale i tempi si allungano a tre anni. La Francia non ha dei tempi prestabiliti per la separazione, i coniugi si presentano insieme davanti al giudice con una convenzione sugli accordi, che una volta approvati verrà pronunciata la sentenza. In Spagna, invece, separazione e divorzio sono due strumenti distinti a cui i coniugi possono fare ricorso indifferentemente.

Fonte: Ansa, Agi

@donati_flavia