Serie A posticipi: volano Lazio, Fiorentina e Samp

TORINO-LAZIO 0 a 2 Nel primo tempo i biancoazzurri conducono già per possesso palla ma, la Lazio è prevedibile, i granata leggono bene ogni azione e impediscono agli avversari di finalizzare. La prima vera grande occasione è infatti per il Toro, una doppia palla goal, la prima annullata dalla parata di Marchetti sul colpo di testa di Amauri grazie al cross di Gaston Silva, subito dopo altra occasione: sulla respinta di Marchetti c’è Martinez che calcia la palla e manca la porta di pochissimo. La svolta arriva con la ripresa: dopo i primi minuti che vedono un Torino più aggressivo, Pioli capisce che deve dare una scossa alla sua squadra, stravolge il modulo di gioco iniziale e opta per un 4-3-1 ma soprattutto centra un doppio cambio: fuori Cataldi e Mauri per Onazi e Keita. Cambi anche per Ventura: entrano Maxi Lopez e Darmian su Martinez e Gaston Silva, ma i granata peggiorano. Il resto ce lo racconta un Felipe Anderson strepitoso: minuto 26, il brasiliano si esibisce in un assolo: penetra, finta e gonfia la rete con un destro imprendibile. Ma c’è ancora tempo per un’altra prodezza, Klose serve in area il brasiliano che non sbaglia e arriva la doppietta. Ora la Lazio è a meno 1 dalla seconda posizione.

FIORENTINA-MILAN 2 a 1 : Sempre più buio il percorso dei rossoneri e sempre più a rischio la panchina di Pippo Inzaghi. Il Milan non vince fuori casa da ottobre e non brilla certo di successi neanche quando è padrone, sono solo due le vittorie nelle ultime dodici partite. I viola, inizialmente appaiono sotto tono, e il goal di Destro fa ben sperare Mister Inzaghi, ma è solo questione di tempo, e a meno di 30 minuti dall’illusione rossonera, arriva la grande rimonta dei ragazzi di Montella. L’entrata di Joaquin cambia completamente la partita, prima l’assist che concilia con il colpo di testa di Gonzalo Rodriguez ed è rete, poi arriva direttamente la sua incornata e il matador uccide definitivamente le speranze de el diablo. La Fiorentina vola a 45.

ROMA-SAMPDORIA 0 a 2 : E se dei pareggi, i tifosi giallorossi si sono stufati, ecco che la loro squadra del cuore li accontenta: una bella sconfitta in casa e il secondo posto in bilico per piede dell’ antiromanista in assoluto. Eppure questa Roma regala un primo tempo di tanto bel gioco, pressing alto, numerosi tentativi, un goal annullato per fuorigioco di Keita, la rete sfiorata del capitano, ma la Samp questa sera ha tra i pali davvero un grande Viviano, che non si fa mai sorprendere, neanche dai retropassaggi corti di Regini. Il secondo tempo è una lenta agonia per la Roma: prima il goal di De Silvestri, poi il triplo cambio infelice di Garcia, vada anche bene per l’ingresso in campo dello speranzoso giovane Verde, passi anche il tentativo Ljajic, ma assolutamente da suicidio l’entrata di Doumbia, l’ivoriano al momento è inguardabile. Se a tutto questo aggiungiamo la bassa prestazione di Yanga Mbiwa, facile sarà la conclusione per Muriel che prima colpisce il palo ma poi centra la porta, in fondo De Sanctis non brilla certo di reattività. Ma l’apoteosi della disfatta arriva all’81°, Calvarese preso da delirio di onnipotenza prima ammonisce Keita per proteste e un istante dopo tira fuori il rosso, espulso il maliano. Non basta la superiorità nel possesso palla, nè quella nei tiri in porta o nei corner, non bastano le occasioni, per vincere bisogna concretizzare. E invece, sembra che questa Roma affondi le sue radici sugli “anziani” del gruppo: “nonno” Keita e un fantastico ma “adulto” Totti, l’esperienza di questi due grandi giocatori purtroppo non basta, non possono prendersi ogni volta sulle spalle tutta la squadra; serve velocità, testa, dinamismo ma soprattutto, serve segnare. The walking dead, per Sky il mito continua.