Lazio corsara a Torino: 2 a 0. Brilla ancora la stella di Felipe Anderson
Occasione più unica che rara per la Lazio di Pioli, impegnata in quel di Torino. L’ennesimo stop inaspettato del Napoli, contro il Verona di un formidabile Luca Toni, spalanca le porte del terzo posto in solitaria ai biancocelesti.
L’Olimpico granata accoglie una squadra, quella capitolina, alla ricerca del quinto successo consecutivo in campionato. Il Torino, dal canto suo, deve riprendersi dopo le sconfitte subite con Udinese e Zenit.
La prima frazione di gioco scorre senza particolari emozioni, gli ospiti attuano un possesso palla sterile. Nel secondo tempo sembra addirittura giocare meglio il Toro, ma le occasioni migliori sono sempre per la Lazio che sfiora il vantaggio con Keita al 64’, errore grossolano del talento ex Barcellona che spedisce il pallone fuori da posizione favorevole.
In partite come questa, che sembrano destinate allo 0 a 0, solo il colpo di un fuoriclasse può far pendere la bilancia da una o dall’altra parte. Il crack di questa serie A, Felipe Anderson, accende la lampadina e con due prodezze ravvicinate, una al 71’ e l’altra al 78’ mette a sedere un Torino troppo stanco per avere la meglio su una Lazio che gira a meraviglia.
Il fenomeno brasiliano, arrivato all’ottava rete in campionato, regala al tecnico Pioli il terzo posto e permette alla Lazio di avvicinare ulteriormente i cugini dell’altra sponda del Tevere, distanti una sola lunghezza, in attesa del posticipo delle 21 in cui la Roma di Garcia se la vedrà con la solida Sampdoria di Mihajlovic.
Per una Lazio che gioca a memoria e che può schierare il giocatore più talentuoso dell’intero campionato, secondo forse solo a Pogba, nessun traguardo è precluso.