Le Iene: Don Nello e gli abusi insabbiati dalla Chiesa

Le Iene continuano l’inchiesta choc sugli abusi minorili nascosti dalla chiesa: dopo il servizio agghiacciante della scorsa settimana, Pablo Trincia prova a scavare ancora più a fondo nella sconcertante storia di Don Nello Giraudo. Attraverso testimonianze e documenti affiora la sconvolgente storia del prete ligure che dal 1980 al 2010, ha abusato di tanti minori spalleggiato dai suoi superiori che pur conoscendo le sue tendenze pedofile, si sono limitati a spostarlo di parrocchia in parrocchia distanti poche decine di chilometri tra loro.

Stavolta a dare la sua triste testimonianza è Massimiliano, prima vittima a denunciare il prete pedofilo nel 1984 a Valleggia, quando aveva soltanto 12 anni. “Era un tipo simpatico, brillante. Il problema nasceva quando faceva vedere le diapositive di natura e animali: spegneva la luce e si metteva seduto accanto ai due o tre ragazzini che gli piacevano di più e li palpeggiava. Me lo ricordo bene, capivo che era una cosa che non andava bene e mi dava fastidio. Il ricordo di quei momenti lì sono i suoi pantaloni di velluto, quando prendeva la mia mano e la metteva sul suo pene. Mia madre parlò con un’amica a proposito di voci che circolavano sul conto di Don Nello e lì capii e raccontai tutto. Successe il finimondo: mio padre e mio nonno imbufalito andarono in canonica, credo volessero mettergli le mani addosso. I miei volevano andare in Magistratura a denunciarlo, ma furono convinti dai vescovi dell’epoca a non farlo, rassicurati che se ne sarebbero occupati loro.”

Già la scorsa settimana Trincia aveva intervistato altre vittime di Don Nello Giraudo, al quale fu concessa perfino la gestione di una casa per bambini disagiati, nonostante le alte gerarchie fossero a conoscenza del problema. Francesco Zanardi, violentato dal prelato nel 1981, ha passato la vita a raccogliere prove contro Don Nello, sfiorando anche l’idea del suicidio per sfuggire al trauma che, grazie ai microfoni delle Iene, si è scoperto accomunare molti altri ragazzi come Francesco e Massimiliano. “Ci portava in campeggio o alla casa della madre: era l’occasione ideale per restare da solo con i ragazzi e abusare di loro”. ha raccontato, “Ci diceva che voleva vedere le differenze tra il suo piccolo pene e i nostri, poi ci toccava e masturbava: a volte si trattava di rapporti completi”. Era come posseduto da un istinto irrefrenabile: “Provavo a respingerlo, ma poi ti puniva a livello psicologico, isolandoti”. Monsignor Sanguinetti sapeva, anche Joseph Ratzinger, ai tempi prefetto della Congregazione della dottrina della fede. L’unico interesse era evitare che il caso fosse conosciuto dai media.

“La chiesa avrebbe potuto o denunciare il caso alla magistratura o avviare un processo canonico, ma non avviene nulla di tutto questo” fanno sapere dalle Iene. Nel 2005 Don Nello viene denunciato dall’allora 17enne Filippo, finalmente viene condannato ad un anno di reclusione, del quale non sconterà mai neanche un giorno e non graveranno gli altri abusi ormai caduti in prescrizione. L’accusa di comportamenti omertosi pesa come un macigno sull’operato dei tre vescovi di Savona e Noli, Mons. Giulio Sanguinetti, Mons. Dante Lanfranchi e Mons. Domenico Calcagno. Quest’ultimo, nonostante proteste e petizioni, oggi sarà uno dei 115 cardinali elettori partecipanti al Conclave. La Iena Trincia ha inutilmente tentato di estorcere qualche parola ai cardinali e tutti hanno dato le stesse vergognose risposte: “Perché lo chiede a me?”, “Non le darò nessuna spiegazione”, “Calcagno? Ha il diritto di partecipare al raduno”. “Lo chieda a qualcun altro, non mi importa di niente”- ci sarebbe da chiedersi chi siano in realtà le vere iene.

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