Roma dice no ai “tavolini selvaggi”

Pulizie di Pasqua nel centro di Roma. Da Piazza di Spagna a Piazza Navona passando per Fontana di Trevi, il comando generale della Polizia Locale ed i vigili del I gruppo Trevi si sono adoperati per condurre un’operazione di pulizia che prevede la rimozione del “tavolino selvaggio” che occupa, illegalmente, il suolo pubblico. Fare lo slalom tra tavolini, gazebo e fioriere nelle principali piazze del centro storico sembra quasi una regola. Occupano l’ingresso dei portoni e delle vetrine delle boutique, invadono la carreggiata con il classico treppiedi col menu o con totem illuminati e interattivi sui quali sfogliare la carta del ristorante. Insomma, il Tridente, ormai pedonalizzato, si è trasformato in una mensa a cielo aperto dove il tavolino selvaggio la fa da padrone.

Come faccia poi la gente ad accettare di mangiare in tali condizioni, continuamente esposti al pericolo di essere investiti dai veicoli e urtati dai passanti è un mistero che non è dato a noi comprendere. Nonostante i diversi richiami e gli atti amministrativi, gli esercenti in difetto hanno continuato indisturbati ad occupare generose parti di suolo pubblico. Questo fino a pochi giorni fa, quando il presidente del primo municipio, Sabrina Alfonsi ha guidato gli uomini della Polizia locale di Roma Capitale tra le strade del Tridente.

L’operazione ha interessato strade e piazze comprese fra il Tridente e Trevi: Via delle Carrozze, Via della Croce, Via Santa Maria dell’Anima, Via di Tor Millina. Gli agenti hanno rimosso circa 55 tavolini, 118 sedie, stufe, cartelloni pubblicitari, gazebo, fioriere e ombrelloni. Il I Municipio fa sapere che i proprietari dei locali responsabili di occupare abusivamente il suolo pubblico erano già stati multati, quindi erano, senza ombra di dubbio, a conoscenza della situazione di illegalità in cui si trovavano al momento dell’arrivo degli agenti. Il Comandante generale dei vigili urbani, Raffaele Clemente, alias Capitan Twitter, si è detto soddisfatto dell’operazione: “Quello di oggi è l’ennesima di una lunga lista di attività che abbracceranno tutto il territorio cittadino, a tutela della legalità e del decoro urbano. Gli esercenti che continuano ad adottare comportamenti scorretti per fare cassa dovranno dunque adeguarsi e rispettare le regole”.

Lo stesso vale per l’assessore al Commercio del I Municipio, Jacopo Emiliani Pescetelli, il quale precisa che “con l’operazione di rimozione di occupazioni abusive abbiamo restituito alla città circa 140 metri quadri di suolo pubblico. In particolare, siamo finalmente riusciti a rimuovere il gazebo di Via Poli, che per dimensioni e caratteristiche configurava un vero e proprio abuso edilizio, oltre che commerciale, e che da oltre un anno, con la sua presenza, ha impedito la realizzazione di un progetto di riqualificazione proposto da uno degli enti che affacciano su quella via”.

Sabrina Alfonsi ha pubblicato sul proprio profilo Facebook le foto delle operazioni di rimozione, invitando i cittadini a vigilare affinché tavolini e gazebo “non vengano ripristinati”. E questo è solo l’inizio perché è ufficiale che in programma ci siano ancora un’ottantina di rimozioni da effettuare in tutto il perimetro del centro storico. Al di là del decoro, si tratta di una questione di legalità: gli esercenti adottano comportamenti scorretti per fare cassa, e da questo momento in poi dovranno dunque adeguarsi e rispettare le giuste regole.

Circa 24 ore dopo l’inizio delle rimozioni, i tavolini incriminati, neanche a dirlo, magicamente sono ricomparsi. Così, i residenti del luogo, insieme al già citato presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, e allo stesso assessore al commercio, Jacopo Emiliani Pescetelli, urtati dalla sfacciataggine di quegli esercenti furbetti che non hanno voluto rispettare le regole, hanno organizzato un flashmob. Si sono seduti ai tavoli che occupavano lo spazio in uno dei vicoli più prestigiosi di Roma, via delle Carrozze per la precisione, e per tutto il pomeriggio hanno giocato a carte e bevuto succhi di frutta acquistati rigorosamente altrove.

“Li consideriamo come delle panchine e qui ci facciamo quello che vogliamo”. È stata la risposta dei residenti a chi li interrogava o tentava di allontanarli. Dopotutto i tavolini, in quanto abusivi e quindi non autorizzati a stare lì per un’attività commerciale, in teoria figurerebbero come degli arredi urbani, al pari di una panchina in un parco pubblico, ed è noto che tutti possono sedere comodamente su una panchina pubblica.

Nei prossimi giorni la caccia al tavolino selvaggio (e magico perché scompare e ricompare) proseguirà in tutto il territorio dell’ex I municipio, da San Giovanni a Testaccio a Trastevere. Inoltre, il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi presentati da due bar di piazza Navona che si opponevano alla riduzione del numero dei tavoli deciso dal Comune di Roma. Il Tar, così come il Comune di Roma, sceglie dunque di tutelare un bene artistico, storico e culturale che appartiene a tutti dagli abusi che fanno arricchire pochi e danneggiano residenti e turisti.

Twitter: Claudia78P

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