NBA: Miami fuori dai play-off?
Heat battuti in casa da Boston con un grande Thomas ed un buon Datome, ad oggi sarebbero esclusi dalla post season. Vittoria numero 50 per Atlanta e Golden State, il gran momento di Indiana e San Antonio. Nella notte, successo per i Clippers, si rilanciano Washington e Memphis, continua ad incantare Anthony Davis.
La NBA non è luogo per diritti acquisiti. Il sistema del salary cup e quello del draft consentono un continuo ricambio ai vertici, con effetti benefici sull’intero movimento. L’immobilismo dei valori nel calcio europeo è sconosciuto, Atlanta e Golden State possono passare da comprimari a leader delle rispettive Conference, la cessione di James ha fatto compiere a Miami il percorso inverso.
Gli Heat sono riusciti per tutta la stagione a galleggiare nelle ultime posizioni valide per accedere alla post season, ma con la sconfitta casalinga di oggi contro Boston sono ora noni. E’ un segnale preoccupante, anche se si può recuperare.
Isaiah Thomas, partito fuori dal quintetto, ha messo 25 punti, uno in più di tutte le riserve Heat. I Celtics hanno avuto un valido contributo anche da Datome, 20′ in campo con 13 punti di cui 7 in chiusura di primo tempo. Agli Heat non è bastata una serata ispirata di Wade, anche perchè Whiteside ha pensato bene di farsi espellere per una spinta a Olynyk.
Miami ricacciata indietro anche dalla vorticosa risalita di Indiana, 5 successi consecutivi, il ritorno di George Hill, quello prossimo di Paul George. Appaiati ai Pacers, con una sconfitta meno degli Heat, troviamo Charlotte, che ha visto interrompersi contro Washington la sua fase favorevole, con Mo Williams premiato giocatore della settimana ad Est solo un mese dopo il suo arrivo. I Wizards tentano di invertire la tendenza dopo un ultimo mese difficile, in North Carolina hanno spezzato la serie di 9 sconfitte esterne. Hanno tirato meglio e preso più rimbalzi, ausiliati dalla prova di Gortat.
Ad Atlanta è stata svelata la statua di Dominique Wilkins, ma gli Hawks non vivono certo di ricordi: quella di stanotte con Sacramento è stata la vittoria n.50 dell’anno. Dopo qualche giorno di riposo, Korver ha ritrovato il tiro da fuori, Carroll ha messo tutti e 20 i suoi punti nel primo tempo. Contro una delle peggiori difese della lega, Atlanta ha avuto il picco stagionale di assist (42 con Teague mattatore) nel delirio della Philips Arena, all’ennesimo sold out dopo i vuoti di inizio stagione.
Anche Golden State è arrivata a 50. Se per gli Hawks è il collettivo, nei Warriors a fare la differenza sono sempre gli Splash Brothers, 36 punti per Curry, 25 per Thompson. Phoenix era ancora in parità all’intervallo, poi il 23-5 di parziale ad inizio ripresa ha chiuso i giochi.
Marc Gasol vince la sfida con il fratello Pau e Memphis passa a Chicago. Entrambe vivono un periodo di stanca, clamoroso errore dei Bulls che ricevono un tecnico nel finale per aver lasciato sei giocatori in campo.
I Clippers hanno battuto Minnesota con i rimbalzi di Jordan e gli assist di Paul, primatisti della lega nelle rispettive specialità. All’intervallo, tributo ai 36 anni da inviato della squadra di Ralph Lawler.
43 punti di Anthony Davis e vittoria di New Orleans a Milwaukee, che ha ritirato la maglia di Bob Dandridge, campione NBA nel 1971 assieme a Jabbar. I Bucks erano sopra 101-100 prima che Davis si scatenasse con otto punti filati nel parziale che ha deciso la gara. Da valutare l’infortunio alla caviglia occorso ad Evans, peccato che una tra Pelicans e Thunder debba rimanere fuori dai play-off.
San Antonio ha del resto cambiato passo, mettendosi al sicuro da entrambe con 5 vittorie consecutive. Parker è tornato ai suoi livelli e Popovich sostiene come i suoi stiano giocando il loro miglior basket da inizio anno.
Bargnani vince 12 a 9 il confronto a canestro con Gallinari, ma Denver batte New York nella sfida tra derelitti. A livello individuale, i due azzurri sono in un buon momento, il romano tenta di guadagnarsi un contratto per la prossima stagione, il lodigiano di ritrovare le antiche sensazioni. Buona fortuna ad entrambi.