Abusivi distruggono alberi di mimose, la denuncia sul web
Alberi di mimosa depredati nel giro di quarantotto ore. La segnalazione arriva dal blog di denuncia sociale Roma fa schifo, da anni punto di riferimento per l’indignazione dei cittadini romani, che nel giorno della festa della donna ha postato sulla propria bacheca un raccapricciante “prima e dopo” delle chiome irriconoscibili delle piante. Se la settimana scorsa le fronde degli alberi erano ancora rigogliose, il 7 marzo è scattata l’ora X e squadre ben organizzate ne hanno devastato i rami.
Il massacro delle mimose sarebbe funzionale al commercio ambulante. In una foto in particolare, scattata al Parco degli Acquedotti sulla Via Appia il 7 marzo, sono inquadrate due persone intente a riempire sacchi di plastica trasparente con centinaia di rametti. Come sempre, da qualche anno a questa parte, la festa della donna diventa un giorno di duro lavoro per i vu cumprà: appostati in punti strategici della città, piantonano incroci, semafori, uscite di ristoranti e monumenti, pronti a vendere a prezzi stracciati mazzetti di fiori frettolosamente confezionati. La vendita abusiva di mimose è solo uno dei tanti “posti di lavoro” generati dall’economia del degrado, in cui ogni stagione o ricorrenza diventa occasione ghiotta per il commercio illegale, gestito dai malavitosi: dagli ombrelli in caso di pioggia, ai mazzi di rose rosse a San Valentino, fino agli immancabili souvenir che invadono via dei Fori Imperiali.
Nella mattinata di ieri a Rieti sono stati sequestrati agli ambulanti stranieri oltre 150 mazzi di mimose dal personale della polizia municipale. Gli agenti sono interventi a seguito delle segnalazioni dei fiorai reatini, spiazzati dalla “concorrenza” illegale degli ambulanti cingalesi, che vendevano fiori a prezzi stracciati, tra i 3 e i 5 euro a seconda della grandezza dei mazzi.
Sul blog si rincorrono i commenti dei cittadini. “Sono i servizi efficienti di potatura del Comune” scrive ironicamente Pierluigi. “Io ricordo che anni fa, quando andavo alle superiori all’Eur, l’8 marzo vedevo un nugolo di extracomunitari arrampicarsi sulle mimose a raccoglierle. Vedevo da lontano gli alberi tremare” racconta Marco. Colorite come sempre le didascalie alle immagini dei blogger “Dedicato a tutte quelle merde che oggi hanno comprato questi mazzetti ai semafori“. Se sullo stile dell’espressione ci sarebbe da discutere, il monito ha ragione da vendere.