La Roma batte la capoccia
Dreaming California cantavano i The Mama’s and The Papa’s, immaginandola bellissima in un giorno invernale, dreaming terzo posto dovrebbe urlare la Roma, in virtù di un obiettivo desiderato e tremendamente difficile da raggiungere, anche e soprattutto per un girone d’andata fallimentare.
Finisce 1-1 tra i giallorossi di Andreazzoli e l’ordinata Udinese dell’ottimo Guidolin, un pareggio che lascia l’amaro in bocca alla squadra della capitale, decisamente più brillante e più vogliosa dei rivali nel cercare di ottenere il risultato pieno nell’arco dei novanta minuti. Il tecnico dei romani stravolge e sconvolge le previsioni della vigilia escludendo Osvaldo, anima ribelle ed incompresa, per schierare Florenzi accanto a Lamela e dietro a Totti. La mossa, audace ma sensata, non tarda a dare frutti, perchè il giovane centrocampista della nazionale si cala alla perfezione nel ruolo per lui inedito e sfoggia con orgoglio le sue migliori doti, corsa e tempo dell’inserimento. E’ proprio grazie ad un’incursione di Florenzi, infatti, che la Roma passa in vantaggio, il centrocampista sorprende la difesa friulana e di testa manda su Brkic, il pallone dopo aver colpito la traversa incoccia i piedi vellutati di Lamela e finisce in rete per il vantaggio giallorosso. La Roma, eliminate anche le ultime scorie del dadaismo zemaniano, spinge con criterio per trovare il goal vittoria che, considerato quanto visto nella prima frazione, avrebbe pure meritato. La ripresa, tuttavia, vede i giallorossi attendisti e conservativi, Andreazzoli si gioca la carta Osvaldo per dare la scossa e, quando si dice fato avverso, come d’incanto Muriel trova il pareggio, grazie anche ad uno Stekelenburg imbarazzante. Per ritrovare una Roma gagliarda occorre aspettare l’espulsione di Hertaux, da quel momento i giallorossi riprendono a macinare gioco sino a quando capita l’occasione giusta al momento giusto sui piedi di Osvaldo, che meschinamente la fallisce. Tralasciando tutte le polemiche che investiranno nei giorni a venire il bomber italoargentino, per la Roma la trasferta di Udine è l’ennesima occasione mancata, il pareggio spazza via le residue speranze di raggiungere l’obiettivo prefissato e si tramuta sostanzialmente in un mesto addio alle posizioni che contano.
E’ finito 0-2, invece, l’anticipo di venerdì tra Genoa e Milan. I rossoneri affrontano l’incontro sottogamba, distratti dall’imminente sfida di Champions che li vedrà opposti al Barcellona, ma nonostante questo portano a casa tre punti fondamentali in ottica terzo posto, con l’aiuto gradito e non richiesto dei soliti fischietti benevoli. Il Genoa gioca un buon match, ma viene trafitto da Pazzini e Balotelli, attaccanti letali come pochi nel nostro campionato. Inutili le sacrosante recriminazioni rossoblu per due rigori negati, la buona stella, di questi periodi, splende sulla Milano rossonera.