Nuovo Papa 2013: Odilo Pedro Scherer
Siamo agli sgoccioli. Alla Santa Sede vanno in scena gli ultimi atti delle congregazioni. Tutto pronto, o quasi, per il fatidico ‘Habemus Papam’.E mentre gli elettori si chiudono nella sfera delle riservatezza, si fa strada l’ipotesi Odilo Pedro Scherer.
Classe 1949. Attualmente arcivescovo di San Paolo, Brasile, fu nominato cardinale dall’ormai ‘Papa emerito’ Benedetto XVI nel Concistoro del luglio 2007 con il titolo di Sant’ Andrea al Quirinale, istituito dal Papa tedesco nel ’98. Anche per lui origini germaniche da parte di padre e madre e una carriera accademica invidiabile. Dopo gli studi all’ Università Cattolica Pontificia del Paranà, Brasile, e all’Università Gregoriana Pontificia di Roma, è ordinato nel 1976. Fino al ’94 si dedica all’insegnamento della filosofia, presso la Facoltà di Lettere Arnaldo Busatto, e della teologia all’Istituto teologico Paolo VI e all’Università di Paranà. Nominato membro della Congregazione dei vescovi della Curia Romana e Segretario Generale della Conferenza Episcopale brasiliana, diventa arcivescovo di San Paolo nel 2007, anno in cui arriva anche la nomina di cardinale.
Oltre al sostegno dell’ala americana dell’elettorato, di incidenza non trascurabile visto che racchiude i consensi dell’intero e cattolicissimo continente, potrebbe avere dalla sua anche l’appoggio dell’asse Bertone-Sodano, vista ormai la remota possibilità di una nomina papale italiana. La soluzione Scherer infatti potrebbe essere accompagnata dall’elezione, almeno in Segreteria di Stato vaticana, nodo del potere ecclesiastico, di un italiano. Un compromesso tra il rinnovamento necessario chiesto da tutti i fronti alla Chiesa di domani e il conservatorismo, perno della curia romana. Un cardinale che parla dei nuovi media in rapporto all’azione pastorale e che comprende la necessità di <<capire a chi ci rivolgiamo, di come fare comunicazione nel nostro tempo, nella nostra cultura e quale sia anche l’impatto della comunicazione sociale oggi sulla gioventù, sull’infanzia, sulla società in genere, sui modi di pensare, sui valori>> e aggiunge <<Immagino la comunicazione nelle reti sociali attraverso internet un po’ come una grande piazza nella quale tutti sono in rete, in comunicazione, ma come nascosti dietro una maschera, come in un grande ballo in maschera o un grande teatro dove tutti sono attori o attrici e dove tutti cercano di dare il loro messaggio, ma senza farsi conoscere bene. La Chiesa non si può limitare a una comunicazione superficiale: deve cercare di approfondire la comunicazione e il messaggio che deve trasmettere>> come si legge in un’intervista a Radio Vaticana del 2011. Apertura della Chiesa ai nuovi mezzi dunque, utile ad un riavvicinamento al mondo dei giovani.
Altro punto a favore, la sua concezione di <<chiesa missionaria per natura>> e la consapevolezza che nel mondo <<ci sono situazioni nuove che fanno sì che la Chiesa debba confrontarsi nuovamente con la propria missione e perciò rinnovarsi in essa e rinnovare l’annuncio>>. Argomento di attualissima importanza, vista anche la volontà del dimissionario Benedetto XVI di procedere ad una nuova evangelizzazione.
A luglio il Brasile ospiterà la Giornata Mondiale della Gioventù. Sarà anche la patria del nuovo successore di Pietro? Ai cardinali l’ardua sentenza.
di Maria Chiara Pierbattista