Antiterrorismo: “Strade sicure” finanziate con fondi “asilo migranti”
«Abbiamo rafforzato e potenziato l’operazione Strade Sicure, abbiamo trovato le risorse e da 3 mila militari passiamo a 4.800 militari a presidio delle nostre città con 1800 militari per il presidio dei siti sensibili», così annunciava Alfano qualche tempo fa in merito alle misure preventive che l’Italia andava via via delineando per fronteggiare la minaccia del terrorismo jihadista.
Il decreto legge sul “contrasto all’Isis e al terrorismo internazionale e che proroga le missioni militari” prevede, quindi, un rafforzamento del contingente italiano messo a disposizione dalle Forze Armate: da 3.000 uomini si passa 4.800 unità, delle quali una parte sarà dedicata esclusivamente all’operazione “Terra dei fuochi”, e quindi alle attività di vigilanza connesse agli interventi di recupero delle aree agricole contaminate della Campania. Altri 600 uomini saranno a disposizione delle straordinarie esigenze di sicurezza correlate alla realizzazione dell’Expo. Sono state inoltre semplificate le modalità con le quali le Forze di polizia effettuano trattamenti di dati personali previsti da norme di regolamento, oltre a quelli contemplati da disposizioni di rango primario.
A destare però qualche malcontento, non è il rafforzamento in sé delle operazioni di sicurezza quanto la risposta alla domanda “e i finanziamenti da dove li prenderanno?” Facile, si taglia un po’ di qua e un po’ di la…, ma quando a dover cedere è il “Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’asilo migranti”, ecco che scoppia la polemica. A finire nel mirino è l’articolo 5 del decreto contro il terrorismo internazionale, dal quale si evince che ad essere decurtati dal fondo in questione saranno 14.830.629 euro. L’operazione totale avrà un costo di 29.661.258 euro, circa la metà del budget quindi sarà recuperata “mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo”.
Di tutta risposta alla decisione governativa incalza Sel: “E’ un fatto gravissimo: non si combatte il terrorismo togliendo i soldi a chi deve costruire accoglienza ed integrazione”, queste le parole del capogruppo alla Camera Arturo Scotto. E continua: “Sull’asilo ci sono stati già tagli impressionanti negli ultimi mesi. Ora si abbatte una nuova scure sulla prospettiva di creare integrazione, accoglienza e convivenza. Su questo e su altri contenuti del decreto daremo battaglia”.
La decisione di rafforzare e incrementare l’operazione “Strade Sicure” si inserisce tra le diverse misure contenute nel pacchetto antiterrorismo approvato lo scorso 10 Febbraio dal Consiglio dei Ministri . Un decreto, che il Ministro dell’Interno Angelino Alfano definisce necessario per “rendere l’italia un posto sicuro nel quale vivere sereni”, e che prevedeva anche una stretta sul web, ovvero la redazione di una black list dei siti che inneggiano al terrorismo con possibilità di oscuramento dei siti stessi. ”