Legabasket, riscatto Milano Reggio Emilia k.o.
Archiviata la parentesi delle Final Eight di Desio, riparte il campionato in Legabasket con la quinta di ritorno sempre più sotto il segno Armani Jeans Milano che consolida il suo primato asfaltando in casa la vittima Reggio Emilia relegandola a meno otto insieme a Sassari, con Venezia sola in seconda posizione a sei lunghezze. Nel big match del Mediolanum Forum un’Armani vogliosa di riscatto dopo il flop di Desio entra in campo con una cattiveria inaudita e a farne le spese e una Grissin Bon ridimensionata e incapace di offendere (118-68). All’intervallo Milano è a più 31 (57-26) e dopo è solo accademia, incredibile il 18/24 complessivo dalla lunga per le scarpette rosse che spolverano un Kleiza finalmente incisivo (30p e 8/10 dalla lunga) e sei uomini in doppia cifra, mentre gli emiliani orfani di Diener si appoggiano a Polonara e Della Valle, ma la barca è bella che affondata con un meno cinquanta finale che si commenta da solo.
Successo importante, contro una diretta concorrente, di Venezia che supera di misura Brindisi (76-71) grazie ad una super rimonta nel finale dopo tre quarti in apnea ed ennesima dimostrazione di un collettivo affidabile nei quaranta minuti nonostante l’assenza di capitan Goss. Convincente il nuovo innesto Jackson (17p) e bravo anche Ruzzier in cabina di regia, mentre Brindisi trova un Mays stratosferico (20p e 12r) ben supportato di Denmon (18p), ma proprio sul più bello crollano le percentuali di tiro complice una cattiveria difensiva che gli uomini di Recalcati riescono a mettere sul piatto della bilancia nei minuti cruciali.
Gara a senso unico anche al PalaSerradimigni dove il Banco Sardegna chiude la pratica Cantù (86-69) in un amen con un pirotecnico primo quarto chiuso 25-8. La Sacchetti band sulle ali dell’entusiasmo gioca a memoria a ritmi elevatissimi con cinque uomini in doppia cifra e tutti gli effettivi inseriti nei meccanismi, Cantù fa quel che può, ma il cantiere di Sacripanti è ancora aperto con poche certezze e molti punti interrogativi con i playoff ancora più lontani. Raggiunge Brindisi in quinta posizione a quota ventidue la Dolomiti Trento che supera agevolmente una Varese (78-65) allo sbando nonostante l’esonero Pozzecco e il subentro di Attilio Caja che avrà il suo bel da fare nel rianimare un ambiente a dir poco depresso e in piena lotta retrocessione. Trento parte bene, soffre il rientro di Varese all’intervallo, ma nel terzo quarto cala il sipario sul match con un’ottima prova collettiva e tutto il roster a referto, il trio delle meraviglie Mitchell (14p) Grant (12p) e Owens (10p) tutto in doppia cifra. Varese si lecca le ferite guardando al futuro, dieci partite per rimanere nella massima serie e un allenatore esperto in grado di gestire simili tensioni.
Balzo in avanti nella griglia playoff per Bologna e Cremona, i felsinei liquidano la pratica Pistoia (90-67) dopo due frazioni equilibrate grazie ad un terzo quarto esplosivo (28-11) con White (17p e 10r) e Hazell (22p) pronti a colpire una difesa in netta difficoltà e incapace di trovare un antidoto nonostante le buone prove di Easley (15p e 8r) e Brown (14p). La Vanoli supera al fotofinsish una rabbiosa Pepsi Caserta (81-77), penalizzata in settimana di un punto per un ritardo effettuato nei pagamenti dell’Irpef di ottobre 2014, ringrazia Luca Vitali (19p) match winner con 11 punti nel finale e si gode tranquilla la settima posizione mentre Vincenzino Esposito con soli 7 punti all’attivo e 5 da recuperare a Pesaro e Varese guarda con molta preoccupazione ad una salvezza sempre più lontana e immeritata per come la squadra tiene il campo, con un Dommercant stellare (24p) e un Ivanov sempre all’altezza (15p).
Colpo a sorpresa per Pesaro che viola un PalaTiziano bombardato dai fischi raggiungendo Varese in penultima posizione (76-80) con una prova di squadra senza precedenti. Cinque uomini in doppia cifra per il neocoach Paolini grande freschezza atletica e ottime scelte di tiro (8/17 dai 6,75) con Dalmonte che schiera da subito il nuovo arrivo Freeman (ex Capo d’ Orlando) senza ottenere granchè, ma a preoccupare è l’approccio di squadra assolutamente inconsistente per una piazza abituata fin troppo bene in questi ultimi anni. Per chiudere il successo esterno dell’Upea Capo d’ Orlando che vola a quota quattordici superando una Sidigas svogliata e a corrente alternata (65-75). Gli isolani ritrovano il Basile dei tempi d’oro (13p e 3/3 dalla lunga) con Hunt e Archie ottimi tasselli sotto le plance, mentre coach Vitucci ha un Banks in giornata no e percentuali glaciali dalla lunga che nel quarto finale si sommano ad una pessima gestione difensiva. Nel prossimo turno Cantù aspetta Milano, Sassari vola a Pesaro, Venezia e Reggio Emilia attendono Bologna ed Avellino al Taliercio e al PalaBigi.