Let’s go Sergio Parisse!

“Il Sei Nazioni di Sergio Parisse è finito”. Ecco cosa dicevano i giornali circa una quindicina di giorni fa. Trenta erano i giorni che gli erano stati dati di stop dopo l’incidente avvenuto in campo con il Bordeaux e l’espulsione al 36′ minuto. Tutto perché qualcuno aveva detto che era stato lui a insultare l’arbitro Laurent Cadorna proprio per quel cartellino rosso di troppo. Invece no.

E’ proprio di ieri la notizia che riporta un sorriso e una speranza nella squadra azzurra e nei tifosi. Secondo il file audio quella parola non è stata detta dal nostro capitano. La pena è stata, così, ridotta di venti giorni e legata al comportamento che Parisse ha avuto, forse un po’ troppo esagerato, per tutta la vicenda che si era creata. Quindi domenica contro l’Inghilterra Sergio Parisse ci sarà. Tutti i suoi compagni di squadra sono contenti, lo è anche l’allenatore Brunel e, per ultimi, gli spettatori. Si sa quanto può essere importante la figura di un capitano all’interno di una squadra. La responsabilità è sempre doppia. Bisogna cercare di far mantenere la calma quando qualcosa non va, bisogna incoraggiare i compagni quando il punteggio non è dalla propria parte, e bisogna, soprattutto, essere un esempio. Sergio lo è sempre stato e continua a esserlo.

C’è un po’ di rammarico per la sconfitta contro il Galles a questo punto, però non è il momento di chiedersi se le cose, con lui, sarebbero potute andare nel verso giusto. Ora è il momento di scendere in campo a Twickenham e portare a casa una vittoria per poi arrivare ancora più carichi allo Stadio Olimpico contro l’Irlanda. I nostri giocatori si stanno allenando duramente, sanno che le ultime partite sono quelle più toste e vogliono provare a replicare la partita e la vittoria contro la Francia. Hanno tutte le capacità e le potenzialità per farlo, devono solo tirare fuori la grinta di sempre, capirsi e fare muro come sanno fare.
“Stiamo lavorando duro – spiega Masi – per tornare quelli della prima partita, dove siamo stati capaci di proporre cose interessanti. Dobbiamo tornare a fare bene nelle basi del gioco, aggressività, mischia, conquista, punti d’incontro. Non dico che in questo periodo abbiamo sottovalutato questi aspetti, ma forse ci siamo preoccupati più del gioco da proporre”. (ndr. Intervista tratta da www.gazzetta.it).

L’Italia è l’unica squadra che nel corso del Torneo ha affrontato, e deve ancora affrontare, due partite di turni successivi nello spazio di soli sei giorni. E’ accaduto nella prima e seconda giornata per Italia-Francia (in campo domenica 3 febbraio e poi sabato 9), e accadrà di nuovo con gli inglesi (in campo domenica e poi sabato 16). Di conseguenza a Francia ed Inghilterra accade una sola volta, mentre a Scozia, Galles ed Irlanda non capita mai. La solita fortuna? Ormai ci si ride su e si va avanti perché la stanchezza, per quanto possa esserci, non ci deve condizionare. Ora abbiamo bisogno di un altro show, ma non degli avversari, uno nostro.

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