Valentina Imperatori: “Il Bosco” non è un paese per vecchi
Venerdì sera 3,8 milioni di italiani l’hanno vista legata ad un albero in un bosco, di notte, mentre un tizio incappucciato dall’aria assai poco rassicurante le si avvicinava con un coltello pericolosamente molto, molto vicino alla gola. Oggi Valentina Imperatori sorseggia tranquilla un caffè ed è un vero piacere scoprire che l’unica cosa che minaccia il suo stato di salute sia un leggero raffreddore. Lineadiretta24 ha incontrato per voi la Marcella de Il Bosco per saperne di più sul nuovo successo di Canale 5 targato Taodue e scoprire qualche retroscena sulla fiction presentata in anteprima al Roma Fiction Festival.
In Italia, causa crisi economica, sempre più serie, spesso anche lunghe, vengono girate in poche settimane. Il Bosco ha una trama complessa ma concentrata in sole quattro puntate. Quanto sono durate le riprese?
Molto, in effetti. Abbiamo iniziato a ottobre 2013 e finito a febbraio 2014, girando praticamente senza sosta. Le scene nel bosco, in cui, come avete potuto vedere, molte di noi hanno corso mezze nude, sono state fatte all’inizio per evitare il freddo dell’inverno. Per noi attori è stato più semplice perché ci alternavamo ma Eros Puglielli, il regista, e quelli della troupe erano sfiniti. Puglielli ad un certo punto era letteralmente ossessionato dallo storyboard, la rappresentazione grafica delle scene; continuava a fare disegni di quello che dovevamo girare e a cambiare in continuazione. Credo che a un certo punto abbia smesso di dormire!
L’ambientazione è meravigliosa: l’università, il paese, il bosco sono luoghi che si adattano perfettamente alla storia. Se qualcuno volesse vederli di persona dove dovrebbe andare?
A Viterbo e dintorni. Tutti gli esterni e i dormitori dell’università sono stati girati lì, mentre il famoso bosco è a Vetralla. Solo il bar in cui lavora il mio personaggio è vicino Fiumicino ed esiste davvero. Un giorno ci andrò a bermi qualcosa.
Descrivici una giornata sul set.
In realtà per “giornata” spesso si doveva intendere “nottata”, visto che per molte scene serviva il buio. Il tempo sul set era fatto di lunghe attese, gli attori erano molti e ognuno doveva essere truccato e pronto e aspettare, anche per ore, il proprio turno.
In Incantesimo il tuo personaggio si è rotto il naso, ne La vita che corre ci è quasi rimasto secco per un incidente stradale, ne Il Bosco lo abbiamo lasciato urlante legato ad un albero. Considerando i precedenti e notando un certo peggioramento delle condizioni delle ragazze che interpreti, nella prossima fiction sarai un vampiro, uno zombie o Casper?
Approfitto della domanda e colgo l’occasione per candidarmi ad eventuali remake di Twilight, La notte dei morti viventi e ovviamente Casper.
Negli ultimi anni hai lavorato con alcuni dei volti più noti dello spettacolo italiano, tra cui Gianmarco Tognazzi, Enzo Decaro, Barbara De Rossi e Raul Bova. Domanda politicamente scorretta: chi è il tuo preferito?
Giulia Michelini, senza alcun dubbio! Lavorare con lei mi ha entusiasmato ancor più che girare con Raul Bova nella serie “Come un delfino”. Forse perché è donna e mi piace che la protagonista sia una donna. Per me è stato un onore. Inoltre, oltre ad essere una brava attrice è una brava persona, attentissima a noi ragazzi, che su questo set eravamo numerosissimi.
Non solo grandi attori ma anche grandi registi: Fabrizio Costa (La vita che corre), Stefano Reali (Come un delfino) ed ora Eros Puglielli. Un pregio e un difetto di ognuno?
Costa sa farti lavorare bene ma fa una gran paura, mette soggezione! Reali è incredibilmente determinato ma fissato con i segnetti a terra, in ogni scena ce ne erano mille; Puglielli invece è semplicemente brillante, anche se fissato con la dieta a zona.
La prima puntata è stata vista da 4,3 milioni di telespettatori, la seconda da 3,8 milioni, trionfando in entrambe le prime serate del venerdì. Secondo te perché? Cosa sta funzionando?
Non vorrei ripetermi ma la risposta, ancora una volta, è: Giulia Michelini. Lei piace, è diventata una garanzia e il pubblico, quando c’è lei, sa cosa aspettarsi. Poi credo sia stata fatta una buona pubblicità e la presentazione al Roma Fiction Festival ha aiutato.
Tra le fiction che hai girato, quale scena ricordi di più?
A me piacciono le scene che fanno vedere un cambiamento nel personaggio. La prima che mi viene in mente è una de La vita che corre: la mia amica stava morendo e io la guardavo piangendo da dietro il vetro. Però anche rompere i bicchieri litigando col titolare del bar ne Il Bosco è stato liberatorio.
Tua sorella ha dichiarato: “Se non fossimo sorelle non saremmo neanche amiche”. Dopo questo, anche voi, come i fratelli Muccino, vi parlate solo a mezzo stampa?
No, ci sentiamo per telefono, da una camera all’altra per non doverci alzare dalla sedia. Perdono la sua dichiarazione solo perché la condivido.
Se tu fossi un’attrice di Hollywood saresti…?
Angelina Jolie, chiaro. È il top! E non solo per suo marito…
Quella della recitazione è una strada difficile e tutta in salita ma pochi sanno che sei fortissima nella pesca di peluche con braccio meccanico. Pensi che una carriera da professionista nel settore possa essere un eventuale buon piano B?
Si, potrei diventare testimonial e fare la pubblicità. Si guadagna bene, con la pubblicità.
Programmi futuri? Un suggerimento, rispondere: “C’è un progetto in ballo ma non ne parlo per scaramanzia” porta bene.
C’è un progetto in ballo ma non ne parlo per scaramanzia.
E noi, sperando che in questo momento stia toccando ferro, le auguriamo buona fortuna.