Un angolo di oriente a Roma, riapre il giardino giapponese

Ci sono due modi per lasciarsi incantare dalle meraviglie dei giardini giapponesi, senza spendere una fortuna in agenzia viaggi: il primo è annegare lo sguardo tra i colori pastosi delle Nymphéas di Claude Monet, l’amante più celebre delle oasi dell’estremo oriente, il secondo, meno noto, è proprio dietro casa, oltre un cancello di Via Gramsci 78 a Roma. L’impressionista francese aveva fatto della propria abitazione di campagna il perfetto parco orientale: immerso nel giardino senza tempo di Giverny, passò gli ultimi anni della sua vita a ritrarne i dettagli più suggestivi in oltre trecento opere. Una vera e propria ossessione.

All’Istituto Giapponese di Cultura in Roma è possibile concedersi, per una volta, di stare al di là del dipinto, godendo della stessa prospettiva del pittore, affacciati alla veranda Tsuridono. Se l’etimologia del termine ninfea è legata fin dall’antichità all’innocenza dell’alba, bastano pochi passi tra i profumi dell’orto zen per respirare a pieni polmoni un accogliente sentore di purificazione: costruito attorno ad uno specchio d’acqua in cui nuotano lentamente le carpe (Koi), immerso nella spianata di Valle Giulia, il parco vive nel connubio di piante giapponesi ed essenze locali, il ciliegio, il glicine, gli iris, gli ulivi ed i pini nani, tra infinite sfumature di verde punteggiate di rocce e lanterne in pietra (Toro). L’architetto Ken Nakajima non si è lasciato sfuggire un solo dettaglio tra i protagonisti dello stile tradizionale sen’en, dalla cascata che si tuffa alle spalle del ponte sul lago, fino agli ornamenti storici delle dimore signorili del periodo Heian (IX-XII) che, col tempo, sono andate perfezionandosi attraverso i periodi Muromachi (XVI-XVII sec.) ed il seicentesco Momoyama.

Scultura, pittura, architettura: è in giardino che si incontrano le tre arti universali. Prenotare una visita guidata significa fare un balzo spazio-temporale di migliaia di km rimanendo a ridosso del centro storico, vis à vis con l’estetica della tradizione, spettatori ed ospiti del felice matrimonio primaverile tra i sakura in fiore e lo scrosciare dalle cascate. Dulcis in fundo, l’ingresso è gratuito, le prenotazioni, attive da Giovedì 12 marzo a sabato 30 maggio, sono accettate esclusivamente per telefono chiamando il numero 063224794.