Vittorio Sgarbi: “Marino non è adatto a fare il Sindaco, Woodcock impari a fare il suo lavoro”
E’ sempre un’esperienza avere l’occasione di intervistare Vittorio Sgarbi.
Chiami per un commento da esperto d’arte e ti ritrovi tra le mani un “vaffa” importante, una “coglionata” e svariati cretini del panorama politico ed istituzionale.
A “Te la do io Tokyo” – trasmissione Giallorossa per eccellenza dell’etere romano, in onda ogni mattina sui 101.5 FM di Centro Suono Sport – si parla dei fatti gravi accaduti a latere della sfida di andata di Europa League tra Roma e Feyenoord.
La questione dell’ordine pubblico è tuttora d’attualità, così come si valutano i “postumi” sulla Città.
In tal senso, le dichiarazioni degli ultimi giorni rilasciate da Vittorio Sgarbi colpiscono non poco, soprattutto alla luce dei proclami del Sindaco Marino che aveva parlato di ingenti danni e della necessità di un risarcimento.
La ‘tocca piano’ – per usare una metafora calcistica, il Prof. Sgarbi – che esordisce così: “Che io possa fare il sindaco di Roma, visto come lo sta facendo Marino, è evidente“.
“La questione della Barcaccia è semplice – continua – sono arrivati dei barbari (barbari, semplicemente: non ‘vandali’, perché sono solo ignoranti come delle capre che non sanno dove si trovano). Questi barbari hanno visto la Barcaccia, hanno pensato ad un orinatoio e la polizia, vedendo che erano agitati ma non facevano alcuna violenza, non ha detto loro nulla. E’ sporcizia non è vandalismo, è una forma di difficoltà”.
Ne fa una questione di inintenzionalità, dunque, come se mancasse il movente ad offendere. Perché si tratta di “offesa”, questo lo stesso Sgarbi lo riconosce, di “danno morale”, assolutamente, ma non di “danno materiale”.
“Se io tampono il Papa – insiste, in una mattinata ricca di metafore – la notizia è grossa: ‘Sgarbi tampona il Papa!!!’, ma sempre un danno al paraurti gli ho fatto, niente di grave”.
Danni che vengono quantificati in poche migliaia di euro. Lavori già effettuati da tre operai, anche tempestivamente, quasi nulla da dichiarare, dunque.
E allora – gli chiediamo – perché l’Amministrazione Capitolina ha gridato allo scandalo? E’ incapacità di valutare i danni o polemica strumentale?
Nessuna malafede, solo una sostanziale inettitudine, rimarca Sgarbi. Che si affretta a precisare: “Il Sindaco che vorrei, in questa situazione, direbbe ‘riprovo moralmente, ma per fortuna il danno non è stato grave’.
“Lo ha detto di persona, al Sindaco Marino?” – chiede giustamente Mario Corsi (conduttore della trasmissione – NdR)
“Quando mi vede, mi dà sempre ragione, perché ha paura di me. Siamo amici da anni”.
Poi, con un colpo di teatro, Sgarbi cambia argomento, sorprendendoci un po’ tutti: “Le cose gravi sono altre. Avete letto del rimborso a Vittorio Emanuele? 40 mila euro”.
Si riferisce al risarcimento dovuto al Principe di Savoia, prosciolto dalle accuse del PM Woodcock, per i 7 giorni di carcere ed il danno di immagine subiti nel 2006.
“Tutti noi ci siamo indignati, al tempo. I giornali hanno riportato la notizia e ora … Ora, perché lo devo pagare io con le mie tasse? Woodcock vada a fare in culo e impari a fare il suo lavoro!!!”
Poi torna sul suo amico Sindaco, per concludere in bellezza. “Il Sindaco dovrebbe aver scritto ‘ztl’ in fronte, il permesso è il Sindaco che lo rilascia, è il Sindaco che entra in centro come se entrasse in fabbrica, è il suo posto di lavoro. Poi se sono un coglione che lascia la macchina là… E’ evidente che non è in grado di esercitare il suo lavoro: non è nelle condizioni di fare quello che fa”.
“Ha il permesso scaduto? Ma come cazzo fai, il sindaco col permesso scaduto! Devi essere il simbolo dei cittadini!!! […]
La burocrazia è più forte della realtà”.
Un ultimo passaggio sulla chiusura dei Fori: “La chiusura dei Fori è una coglionata. Se non rendi quell’area come area archeologica… Chiudere la strada non so chi gliela abbia suggerito, ma se ci lasci la strada in mezzo, tanto vale che sia percorribile. Non vuol dire un cazzo: gliela ha suggerita un cretino e lui l’ha fatto”.
“Questo Sindaco non sapeva che il museo di Roma a Palazzo Braschi è del Comune. E questo dopo 6 mesi che era sindaco!!!
“Non mi sembra particolarmente adatto a fare il Sindaco” conclude il Prof. Sgarbi alla fine di una telefonata travolgente, dopo la quale a mala pena ricordo il motivo originario per cui l’avevamo chiamato.