NBA: La sfida di Chris Bosh
Dopo la sosta per l’All Star Game è tornata la NBA, tanti mutamenti dal mercato, ritorni eccellenti, anche Datome ha cambiato maglia. Preoccupazione per Bosh, costretto a fermarsi causa una seria malattia. Nella notte, Memphis passa a Los Angeles, gran rimonta di New Orleans su Toronto, brilla come sempre Harden, crisetta Spurs.
Mercoledì scorso è morto a 52 anni per un’embolia polmonare Jerome Kersey, bandiera di Portland ai tempi di Drexler. I Blazers lo hanno onorato prima della partita casalinga contro Memphis.
L’accaduto ha creato grande emozione nell’ambiente ed aumentato la sensibilità sul tema specie alla luce del ricovero di Chris Bosh. Al lungo di Miami sono stati trovati dei coaguli nei polmoni, malattia che se non presa in tempo può degenerare appunto in embolia o infarto polmonare. Per fortuna ora è sotto controllo medico, dovrebbe lasciare il South Florida Hospital nei prossimi giorni e continuare le cure che gli permetteranno non solo di condurre una vita normale ma anche, auspicabilmente, di tornare a giocare nella prossima stagione.
La sua assenza, unita alle difficoltà fisiche di Wade, compromette le possibilità di Miami, che era uscita rinfrancata dal mercato dopo l’acquisizione di Dragic. Nella gara vinta stanotte contro Filadelfia lo sloveno ha chiuso con 10 assist e 23 punti, 29 sono arrivati da Deng, l’era dei Big Three è ormai un ricordo.
Il cambio di maglia più clamoroso è stato il ritorno di Kevin Garnett a Minnesota, in cambio di Thaddeus Young. L’anziano campione è rientrato laddove disputò i suoi primi 12 campionati. Avendo guadagnato più di ogni altro nella storia, pare possa a breve divenire il proprietario della franchigia. Da giocatore effettuerà il suo nuovo esordio domani, intanto ha potuto ammirare da avversario la tripla doppia di James Harden (31-11-10) con i suoi Rockets.
Dopo un anno e mezzo di panchine a Detroit, Datome è passato ai Celtics, scegliendo il 70 in onore dell’anno di fondazione della Santa Croce Olbia, sua prima squadra. Giocherà di più? A Boston è soprattutto arrivato Isaiah Thomas, che stanotte ha punito i suoi ex compagni di Phoenix con otto punti negli ultimi 2′ per il successo Celtics 115 a 110.
I Suns hanno perso lui e Dragic ed acquisito Knight da Milwaukee, 5 sconfitte consecutive sono il segno di rottura nel sistema che aveva funzionato così bene fino a gennaio. Ora i playoffs sembrano affare tra New Orleans ed Oklahoma.
I Pelicans, pur privi di Davis, hanno rimontato da -18 a Toronto con imprevedibili exploit di Babbitt e Ajinca. In post season tentano di arrivare anche i Thunder, malgrado Kevin Durant si sia sottoposto ad un’altra piccola operazione al piede destro. Dovrebbe rientrare durante la stagione regolare, in ogni modo Oklahoma ha Westbrook in stato di grazia ed ha preso dal mercato Kanter ed Augustin.
Altri movimenti eccellenti sono stati Stoudemire a Dallas, Afflalo a Portland e Carter-Williams a Milwaukee. Il rookie of the year 2014, infortunato, ha guardato i nuovi compagni perdere 87-71 a Chicago. I Bulls hanno tirato male ma preso tanti rimbalzi con Noah e Mirotic e trovato insperati canestri da Tony Snell.
22 punti nella serata di Gallinari, ma Denver ha perso contro Brooklyn la 16a delle sue ultime 18 partite. Sette giocatori in doppia cifra per i Nets, Young ha mostrato maggiore funzionalità rispetto al fu Garnett, con lui scambiato.
Terza sconfitta di fila per San Antonio, battuta 90-81 da Utah. Pesa il momento negativo di Parker, il rischio di essere risucchiata nella rincorsa Oklahoma-New Orleans-Phoenix non è imminente, ma da qui a due mesi chi lo sa.
I Clippers vedono concludersi la loro serie di vittorie, superati 90-87 da Memphis. Paul disputa una grande gara, ma perde palla a 2” dalla fine sull’87-88. Conley recupera, subisce fallo, mette i liberi e poi Matt Barnes difende su Courtney Lee.
Come previsto, Carmelo Anthony ha deciso di operarsi al ginocchio sinistro dopo l’All Star Game. Stagione finita, ma tanto quella dei Knicks lo era in ogni caso.