Milleproroghe: questione di fiducia
Partita Iva, Equitalia, la questione degli sfratti, sono solo alcuni degli argomenti delle nuove proroghe inserite nel decreto legge Milleproroghe e approvate dalla commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati. Ma i tempi sono stretti e il Governo ha deciso di porre la fiducia sul testo in questione.
Il decreto, che scade il primo marzo, dovrà essere approvato prima alla Camera e dopo al Senato. Il percorso del provvedimento ha subìto una piccola battuta d’arresto, dopo la votazione di interrompere in anticipo la seduta in cui si stava discutendo. Il Governo, arrivato a questo punto, ha deciso di porre la fiducia sul testo approvato dalla commissione. L’annuncio arriva direttamente dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. Già durante l’illustrazione generale degli emendamenti del decreto, che poi è stata interrotta, si era vagliata la possibilità di chiedere il voto di fiducia. Nella serata di ieri è arrivata la conferma. È stata subito convocata la conferenza dei capigruppo della Camera dei Deputati per decidere l’orario di quando avverrà la votazione, per arrivare a decidere che ci sarà oggi alle 19:15. Questo istituto è riservato esclusivamente al Governo, da cui dipende anche la sua permanenza in carica o meno. Soprattutto ponendo la fiducia la legge dovrà essere votata così come è stata presentata, senza nessun emendamento, riducendo di molto i tempi. Se il Governo non la ottiene da una delle due camere dovrà presentare le dimissioni al Presidente della Repubblica. Questo strumento politico dovrebbe inoltre cercare di unire la maggioranza parlamentare ed evitare l’ostruzionismo dell’opposizione. Per quanto riguarda il governo Renzi, in un solo anno ci sono state ben trentatre votazione, al pari di quello presieduto da Mario Monti.
Tra le novità che sono state inserite nel decreto: quella sui regime dei “minimi” in cui i possessori di partita Iva potranno decidere per tutto il 2015 se optare per il nuovo regime con l’aliquota al 15% come prevede la legge di Stabilità 2015 oppure rimanere con il vecchio regime con il 5% che ha un limite di 5 anni o il raggiungimento dei 35 anni di età. Sempre in tema di partite Iva è stato bloccato, al 27,72%, l’aumento dell’aliquota contributiva Inps, per il terzo anno di seguito. È stato introdotta anche la possibilità di rateizzare i debiti con Equitalia, si potrà fare richiesta del nuovo piano rateale entro il 31 luglio, senza incorrere in qualche azione esecutiva. Un’altra novità riguarda gli sfratti, il giudice potrà, valutando caso per caso, chiedere uno stop di quattro mesi, per far sì che la famiglia sfrattata abbia la possibilità di trovare una nuova casa. Incentivi per ridurre la “fuga di cervelli” all’estero per i prossimi due anni, è un’altra delle proroghe passate, cercando di rendere l’Italia un posto più appetibile, tanto che sono stati aumentati da 4 a 6 anni la durata degli assegni di ricerca.
Fonte: Ansa, Adnkronos
@donati_flavia