Lo Street Control miete vittime e si trasferisce in zona Ztl

Lo Street Control, il sistema automatico montato su alcune pattuglie della Municipale capace di fotografare in serie veicoli in doppia fila, è uno dei dispositivi tecnologici più discussi e controversi. Il sistema è già attivo in altre città come Milano, Firenze, Bari e Bologna da vario tempo, mentre nella Capitale è entrato in funzione il 21 ottobre, e, ad oggi, ha emesso circa 40.897 multe. Un dato assolutamente straordinario che però suscita perplessità e polemiche, soprattutto se pensiamo che dal 2013 le contravvenzioni complessive sono aumentate del 26%. Ed è inutile girarci intorno: questo è il metodo più semplice e sicuro per fare cassa. E siccome di soldi, il Campidoglio, ne ha un gran bisogno, ecco che le multe diventano il più potente moltiplicatore di risorse a scapito dei romani.

La famigerata “penna elettronica” attualmente viene utilizzata in undici zone considerate particolarmente critiche della capitale: Ostiense, Portuense, Flaminio, Parioli, Trionfale, Esquilino, Tiburtino, Nomentano, Monti, Eur e Castro Pretorio. La scelta è stata effettuata in base ai riscontri in strada da parte degli agenti ma anche sulle segnalazioni dei cittadini inviate su twitter.

Se in un minuto di tempo un vigile a piedi con il taccuino scrive un verbale, nello stesso tempo il sistema street control prepara ben sei multe (ecco il perché dell’aumento del 26%). Attualmente sono 10 le auto che girano 24 ore su 24 con 30 agenti addestrati muniti di penna e occhio elettronico. Ma i romani, che si vedono arrivare le multe a casa non ci stanno, e lamentano al nuovo sistema operativo il fatto che la telecamera fotografa si tutte le auto in doppia fila, ma lo fa indipendentemente dalla motivazione per cui lo sono. L’esempio principe è stato riportato recentemente dal Messaggero: lo street control avrebbe multato venti vetture accodate ad un carro funebre per accompagnare un morto al cimitero. Il verbale risalente a novembre è arrivato nei giorni scorsi ai cittadini i quali, ovviamente hanno fatto ricorso.

Inoltre c’è da tener presente anche un altro problema ancor più grave: sui verbali non viene fatto alcun accenno sull’utilizzo di una telecamera per rilevare la contravvenzione, ed i Giudici di Pace non possono che attenersi alla legge e annullano con regolarità le multe con l’autovelox, multe in cui non viene indicato tipo ed omologazione dell’apparecchio. Dunque, oltre 50mila infrazioni per le auto in doppia fila, effettuate tramite lo Street Control, sono a rischio annullamento. Insomma, questa tecnologia di nuova generazione andrebbe per lo meno citata visto che è lei a fare tutto il lavoro!

Ma dal comando sembrano non preoccuparsi, tanto che, fiero del risultato ottenuto (l’ingente numero di multe che, bontà dei giudici permettendo, porterà nelle tasche del Comune un discreto gruzzoletto), il comandante generale dei vigili romani, Raffaele Clemente/Capitan Twitter in persona, fa sapere che a giorni il sistema verrà inaugurato anche al Tridente e nelle altre zone della movida. E riguardo alle polemiche sull’inaffidabilità del sistema automatico, Clemente rassicura: “Non sono contravvenzioni automatiche, perché c’è sempre un agente a operare sul campo. Anche per questo non ci sono significativi scostamenti statistici sui ricorsi, senza dimenticare che Roma è arrivata ben ultima nell’uso di questa tecnologia che nel resto d’Italia non è stata così contestata”. Clemente ha poi annunciato l’arrivo di tablet per gli agenti (e io pago!), che saluteranno i vecchi blocchetti dove segnavano i verbali delle multe, risparmiando anche sui costi della successiva digitalizzazione.

Ma la faccenda è finita lo stesso nel mirino del Prefetto che sta esaminando tutti i verbali emessi dai vigili per conto del Comune in cui effettivamente viene omesso il dettaglio, a questo punto decisivo, che le multe siano state fatte con apparecchiature tecnologiche. Ci sarebbero dunque i presupposti per l’apertura di un’indagine amministrativa che potrebbe portare alla riscrittura, alla ri-emissione o addirittura alla prescrizione delle contravvenzioni.

E mentre la Prefettura cerca di barcamenarsi in questa questione che considera “materia nuova”, dal Giudice di Pace c’è il pienone di ricorsi e il Campidoglio è piuttosto preoccupato: i verbali redatti con lo Street Control valgono la bellezza di tre milioni di euro, e l’amministrazione, che li attendeva con l’acquolina alla bocca, potrebbe restare digiuna.

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